«Così trasformiamo i dati in opere d’arte e li portiamo tra i cittadini»
Con Oriana Persico parliamo di HER: She Loves S. Lorenzo, mostra diffusa sui dati e l'AI, di cui è curatrice con Arianna Forte e Salvatore Iaconesi
8 Dicembre 2018
“Chi è il mio vicino? Come posso farmi aiutare? Come stare insieme e vivere felici nel quartiere? Le informazioni che attraversano i nostri smartphone e si fissano in algoritmi di social network possono essere usate per restare umani in un mondo sempre più digitale? Restare umani, nonostante la tecnologia, anzi, con la tecnologia. E’ un po’ questa la convinzione che ha mosso Arianna Forte, Salvatore Iaconesi e Oriana Persico, i curatori di HER: She Loves S. Lorenzo Winter 2018 Edition, una mostra diffusa (nell’ambito di Contemporaneamente Roma 2018, promosso dall’assessorato alla Crescita culturale di Roma Capitale e realizzato in collaborazione con SIAE) in uno dei quartieri più belli e complessi di Roma, un festival di quartiere dedicato all’arte, ai dati e alla cultura dei dati, un percorso di tre giorni per favorire l’esplorazione collettiva delle potenzialità dei dati che ogni giorno produciamo trasformandoli in un bene comune al servizio di tutti.
L’inaugurazione. Ebbene, HER: She Loves S. Lorenzo Winter 2018 Edition apre questa sera con un evento speciale al MACRO, il museo di via Nizza. Ci saranno i curatori e in programma c’è la proiezione integrale di Dolore: il limite dell’Intelligenza Artificiale, documentario che contiene la video-intervista al filosofo Aldo Masullo, a cura di HER e Luca Sossella Editore, sulle prospettive di integrazione dell’Intelligenza Artificiale. Fra i temi dell’iniziativa: fake news, umani digitali, cambiamenti climatici e Intelligenza Artificiale.
Il programma
Dopo il via sabato sera, domenica è in programma un vernissage distribuito delle opere accolte nel quartiere, da esplorare con una Passeggiata rituale, per arrivare a discutere di disinformazione al tempo dei social network, con una lectio magistralis immersiva, To Fake or not to Fake. Il giorno dopo, in collaborazione con il CNR, c’è la tavola rotonda Disinformazione e società, in cui sarà presentato il progetto europeo di ricerca SMART – Study on The Mechanisms that shape Social Media and their impact on Society per raccontare disinformazione e fake news, loro implicazioni, metodi e tecnologie usate per combatterle nell’ambito di una infosfera europea capace di contribuire alle libertà e ai diritti dei cittadini. Martedì, poi, al RUFA Space-Rome University of Fine Arts, in programma un incontro tra arte e scienza sui cambiamenti climatici in atto, con una tavola rotonda a cura di Elena Giulia Rossi e Pier Luigi Capucci intitolata Alla ricerca dei dati.
Dalla pizzeria al CNR
“HER: She Loves S. Lorenzo – ha spiegato Oriana Persico – è la seconda edizione di questo festival di quartiere. E’ un’iniziativa che abbiamo realizzato, progettato e promosso come centro di ricerca Her (che sta per Human Ecosystems Relazioni) con l’obiettivo di condividere insieme al quartiere la ricerca sui dati e il motivo per cui i dati sono al centro, la possibilità e il limite per accedere alle nostre libertà fondamentali”. Her vuole portare la ricerca sui dati “in uno spazio pubblico e con i linguaggi dell’arte”. Si tratta di coniugare “ricerca scientifica e oggetto d’arte”.
Gli artisti e gli spazi
Concretamente questo si è tradotto prima di tutto in un call rivolta ad artisti e ai cittadini del quartiere (gestori di negozi, di associazioni, di spazi culturali). Volevamo fare in modo che questi ultimi fossero i curatori dei progetti”. Dal canto loro gli artisti sono stati invitati a presentare “opere che avessero a che fare con i dati, specificando quale fosse la fonte di dati dietro il loro lavoro e come avessero manipolato o elaborato i dati stessi”. L’altra percorso del festival è dedicato all’Intelligenza Artificiale. “E’ una mostra diffusa, dove gli spazi non ospitano solo l’opera, ma in qualche modo la custodiscono, se ne prendono cura. In che modo? Saranno i gestori a spiegare al pubblico di che si tratta”. Si tratta di spazi, ha ricordato Persico, fra i più diversi “che vanno dalla pizzeria al CNR”.
Un momento della prima edizione di HER: She Loves S. Lorenzo – credits www.he-r.it
Una scuola di quartiere sui dati
E in futuro? “Vogliamo trasformare questo festival in un appuntamento che non fosse legato solo ai giorni dell’evento. Stiamo lavorando – ha precisato Oriana Persico – ad una scuola di quartiere sui dati e l’Intelligenza Artificiale”. Una relazione, quella con San Lorenzo, che già adesso non è limitata ai giorni dell’evento. “Tutto il mese di novembre è stato dedicato ad una serie di incontri e a 3 workshop gratuiti in cui abbiamo iniziato a creare insieme ai cittadini una fonte di dati collaborativa e partecipativa”. E l’obiettivo è che poi questi dati vengano utilizzati per la vita del quartiere.
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