Weekly Recap – I numeri di ChatGPT, i Digital Innovation Days e le altre notizie della settimana

☕ Buongiorno Ninja,

chiudiamo la settimana con il nostro Weekly Recap.

tutti usano ChatGPT. Gli utenti continuano ad aumentare con un fatturato da record (trovi qui tutti i numeri), ma sta arrivando alla saturazione. Lo stop alla crescita potrà diventare un ostacolo nella ricerca degli ingenti investimenti che permettono alla macchina di funzionare a dovere ma Altman, il CEO di OpenAI, punta a soluzioni più verticali per applicazioni e a breve termine (qui c’è la notizia).

E la strada di produrre in proprio i chip necessari per il funzionamento dell’AI potrebbe risolvere la chip shortage dell’azienda, migliorando la produttività.

Nel frattempo, rendere il metaverso (in sintesi, la realtà aumentata) disponibile a tutti sembra la nuova strategia di Meta per battere l’avversario di visore Apple.

Tutto questo, mentre l’Europa scrive a X per invitare la piattaforma a evitare la diffusione di contenuti “illegali e disinformazione dopo gli attacchi di Hamas contro Israele. E Linda Yaccarino risponde, eliminando decine di migliaia di contenuti.

L’app mobile di ChatGPT raggiunge un fatturato record…

I ricavi sono stati pari a 4,58 milioni di dollari, ma la crescita ora inizia a rallentare. Il chatbot alimentato da AI si sta infatti avvicinando alla saturazione in termini di numero di utenti mobili disposti a pagare per ChatGPT+.

…e il suo papà scommette su una nuova startup AI…

Il CEO di OpenAI Sam Altman, ha deciso di puntare sulla startup Induced AI, pronta a trasformare il modo in cui le aziende automatizzano i flussi di lavoro. La startup, finanziata da Altman e da altri investitori, consente alle organizzazioni di inserire i loro flussi di lavoro in linguaggio naturale, convertendo poi le istruzioni in pseudo-codice per fronteggiare numerose attività ripetitive tipicamente gestite dai back office.

… mentre OpenAI punta a produrre i propri chip di AI

L’azienda proprietaria di ChatGPT sta esplorando la possibilità di realizzare i propri processori per l’intelligenza artificiale e si è spinta fino a valutare un potenziale obiettivo di acquisizione, secondo quanto riferito in esclusiva da Reuters.

Dall’anno scorso la società sta discutendo varie opzioni per risolvere la carenza dei costosi chip per l’IA su cui OpenAI si basa, costruendo un proprio microchip AI o attraverso una collaborazione più stretta con altri produttori di chip, tra cui Nvidia.

Meta vuole battere Apple con un visore più economico e senza controller

L’azienda sta pensando al seguito del Quest 3, in uscita questa settimana, e intende prendere spunto dal Vision Pro di Apple mentre spinge per la diffusione della sua tecnologia VR. Secondo quanto riportato dall’esperto di Cupertino Mark Gurman su Bloomberg, i piani di marketing di Meta per i suoi headset sono cambiati in risposta all’annuncio del visore di Apple all’inizio dell’anno.

La casa madre di Facebook non si concentra più sul metaverso ma sugli usi pratici della VR, come gioco e produttività.

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Per l’occasione, abbiamo sentito Stefano Saladino, Head of Content Strategy di Digital Innovation Days, ascolta qui un estratto e a questo indirizzo l’intervista completa.

Meta starebbe pensando a un piano a pagamento senza pubblicità per gli utenti europei 

Stando alle indiscrezioni riportate da Reuters, Meta starebbe pianificando una versione premium di Facebook e Instagram, senza annunci, al costo di circa 10 euro mensili per gli account desktop e di 13 euro per quelli mobili.

Una mossa che farebbe seguito alla sanzione da 390 milioni da parte del Garante della privacy irlandese per violazione della trasparenza nel trattamento dei dati personali per gli annunci mirati.

Visa stanzia 100 milioni di dollari per investire in aziende di IA generativa

Gli investimenti saranno effettuati attraverso Visa Ventures, il braccio di investimento aziendale globale del gigante delle carte di credito. “Sebbene finora l’IA generativa si sia concentrata in gran parte sulle attività e sulla creazione di contenuti, questa tecnologia presto cambierà in modo significativo anche il commercio“, ha dichiarato Jack Forestell, Chief Product and Strategy Officer della compagnia.

Amazon avrebbe usato un algoritmo segreto

Secondo quanto riportato dal WSJ e ripresto da The Verge, il colosso dell’eCommerce avrebbe utilizzato il cosiddetto Project Nessie per valutare quanto potesse aumentare i prezzi prima che anche i concorrenti smettessero di aumentarli. L’algoritmo gonfiava i prezzi, controllando poi se altri rivenditori seguivano l’esempio. Se i merchant mantenevano il prezzo più basso, l’algoritmo tornava al prezzo normale. Secondo quanto riferito, Amazon avrebbe smesso di utilizzarlo nel 2019. Il progetto Nessie è solo uno dei motivi per cui la FTC ha accusato Amazon di mantenere illegalmente la sua posizione dominante nel mercato dell’eCommerce.

Microsoft-Google: rivalità anche nel campo dell’AI

Testimoniando al processo antitrust contro Google, il CEO di Microsoft Satya Nadella ha dichiarato che si è aperta una sfida tra i giganti della tecnologia per gestire le vaste quantità di contenuti, necessari per addestrare l’AI, lamentando che Google li starebbe blindando con accordi costosi con gli editori. Sarebbe “problematico”, ha aggiunto Nadella, se altre società stringessero accordi esclusivi con grandi produttori di contenuti.

Google estende la sua ricerca con Bard anche ai minorenni

Negli Stati Uniti i ragazzi tra i 13 e i 17 anni possono ora testare l’esperienza di ricerca alimentata dall’intelligenza artificiale.

Inoltre, la Search Generative Experience (SGE) dell’azienda sta aggiungendo nuove pagine contestuali per far luce sulle risposte generate e sui singoli link web all’interno delle risposte.

Google afferma di aver ricevuto un “feedback particolarmente positivo” dai ragazzi tra i 18 e i 24 anni che hanno testato SGE, questo ha influenzato la sua decisione. Per evitare contenuti inappropriati o dannosi, saranno aggiunti strumenti di salvaguardia, basati su ricerche condotte con esperti nello sviluppo degli adolescenti.