- Dai baby boomer alla generazione Y, fino ai post millennial: come cambia l’uso dei social media, generazione per generazione
- Le generazioni Y e Z sono più reattive al fascino delle celebrities sui social rispetto non solo ai baby boomers ma anche alla generazione X
Li usiamo tutti per informarci, intrattenerci, per farci i fatti degli altri, per guardare foto e viaggiare con la mente, per saperne di più su qualcuno, per pubblicizzare noi stessi e la nostra azienda. I social media sono entrati a far parte della vita di ognuno di noi in modi e tempi differenti.
L’uso dei social varia, infatti, da generazione in generazione. Ogni fascia generazionale introietta caratteristiche e potenzialità dei social in modo personale e soggettivo.
La percezione del sé, rispetto ai contenuti di cui fruiamo quotidianamente attraverso i social, varia, in particolar modo, se parliamo dei
baby boomer e delle generazioni Y e Z.
Baby boomer, generazione Y e post millennial: chi sono?
- I baby boomer, nati tra gli anni ’40 e gli anni ’60, sono i cosiddetti “immigrati digitali” , secondo la definizione del 2001 di Marc Pensky. Coloro che non sono nati “immersi” nelle nuove tecnologie e che hanno imparato ad utilizzare da adulti, cioè quando coscienza critica, percezione del sé e identità erano già formate da un pezzo.
- La generazione Y, invece, comprende i nati tra gli anni ’80 e il 2000 ed è rappresentata dai “nativi digitali” – sempre secondo Prensky – i figli delle nuove tecnologie, eternamente connessi.
- La generazione Z è quella dei post millennial, dei nati dopo il 2000, iperconnessa e multimediale.
Ciò che accomuna la generazione Z e la generazione Y e ciò che differenzia queste due da quella dei
baby boomer è, sicuramente, il rapporto con le nuove tecnologie e quindi con i social media.
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Generazioni social: strumenti o veicoli d’informazione
La differenza sostanziale nell’uso dei social da generazione in generazione è la percezione, che va da
“strumenti” di informazione a
“veicoli” di informazione. Sì, perché se per alcuni informarsi tramite i social significa che i social in sé forniscono il contenuto dell’informazione, la realtà è ben diversa. I social sono piattaforme che
riempiamo con ciò che vogliamo, ciò che ci piace e ciò che è più vicino ai nostri modi di pensare. Le pagine d’informazione, ad esempio, sono diverse da utente a utente, in base a quelle che si preferisce seguire. Di conseguenza, anche le informazioni saranno – tendenzialmente e pressappoco – diverse.
La generazione dei
baby boomer – mediamente, s’intende – tende ad interpretare i social network come fonti informative a cui fornisce una fiducia e una credibilità molto elevata. Questo deriva dal fatto che avendo imparato ad utilizzarli successivamente, non riescono a “governarli” nella loro totalità e il loro utilizzo diventa, quasi, un gioco forza tra piattaforma e utente.
Le generazioni Y e Z, invece, – sempre mediamente – riescono ad avere un quadro più completo del luogo digitale dove si trovano, percependo come fonte non il social network in generale, ma la pagina o l’utente che pubblica il contenuto.
Si tratta di un problema – o meglio di una variazione – della percezione.
Instagram VS Facebook
Le nuove generazioni – gli under 23, soprattutto – si stanno spostando in massa su
Instagram, questo è chiaro. Fino a qualche anno fa,
Facebook era il social network più utilizzato. Oggi la differenza è netta: generazione Y e Z sono su
Instagram, i
baby boomer sono su
Facebook.
Secondo
Marketing Charts, le generazioni adottano comportamenti differenti sui social. In particolare, i
baby boomer hanno un comportamento meno interattivo: pubblicano foto e post, non allo scopo di “chiacchierare” con gli altri utenti. Millennial e post millennial, invece, tendono ad usare i social per interagire.
Influencer marketing ed eCommerce
Il concetto di
influencer è molto più familiare alle nuove generazioni, per questo esse sono più sensibili all’
influencer marketing. In particolare, le generazioni Y e Z sono più reattive al fascino delle
celebrities sui social rispetto non solo ai
baby boomers ma anche alla generazione X.
Invece, per quanto riguarda gli
acquisti online – come accadde per la nascita della Pepsi Generation, pensata preventivamente per i
baby boomer di domani – si potrebbe pensare che siano ancora loro ad avere maggiori risorse per acquistare. Eppure, i
baby boomer non si lasciano andare agli acquisti tramite eCommerce che guardano ancora non proprio di buon occhio e rimangono ancorati ai negozi fisici.
I giovani, nonostante non dispongano di grandi risorse economiche, rappresentano
il principale target di chi fa vendita online.
Ancora una volta, ciò che traspare è il valore dell’interattività. Quell’interattività che differenzia, in sostanza, il comportamento dei
baby boomers sui social da quello delle generazioni dei millennial e post millennial.