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  • Il profilo Facebook fa parte dell’eredità digitale, lo dice un giudice tedesco

    Un tribunale tedesco ha stabilito che il profilo Facebook fa parte dell'eredità digitale

    17 Luglio 2018

    Dovesse capitarci qualcosa di male (tipo morire, tocca pure ferro), cosa accadrebbe ai nostri profili social? Soprattutto: tutte le conversazioni private sarebbero al sicuro? Oggi i Social Network fanno parte delle nostre vite, come un tempo lo erano le lettere scritte a mano  e custodiscono il nostro essere, i rapporti con i nostri amici vicini e lontani, gli amori, i parenti, i colleghi di lavoro. Siamo abituati a pensare che gli scambi di messaggi privati siano un po’ come una sorta di “diario segreto” e, a meno che qualcuno non conosca la nostra password, siano inaccessibili. via GIPHY Il caro Mark Zuckerberg, tra le impostazioni del profilo, dà la possibilità di scegliere 1 o più contatti “erede”: delle persone di cui ti fidi e a cui vuoi “lasciare in eredità” il tuo profilo, non l’accesso, ma la possibilità di scaricare una sorta di database “commemorativo” di ciò che pubblicavi o i post in cui eri taggato. Ma in Germania è accaduto qualcosa che potrebbe cambiare il futuro. contatto-erede-eredità-digitale

    Un tribunale tedesco ha stabilito che il profilo Facebook è parte dell’eredità digitale

    Eredità digitale temo sia un’espressione di cui sentiremo parlare molto nei prossimi anni. A Berlino nel 2012 una ragazza è deceduta in un incidente e da allora i genitori hanno richiesto di poter accedere al suo profilo Facebook per acquisire nuovi elementi sull’incidente. Mark Zuckerberg  si è opposto all’accesso poiché legato alla privacy dell’utente. La ragazza in questione non aveva impostato un contatto erede e di conseguenza il profilo è stato bloccato e trasformato in “profilo commemorativo”, rimanendo impenetrabile ai genitori. LEGGI ANCHE: Gli amministratori delle pagine Facebook sono responsabili della privacy, secondo una sentenza dell’UE Dopo sei anni e numerosi ricorsi la Corte costituzionale federale di Karlsruhe ha considerato il profilo della ragazza deceduta come “parte dell’eredità digitale” includendone anche i messaggi privati. eredità-digitale-facebook

    Nuovi scenari di eredità digitale

    Quali saranno le conseguenze di questa sentenza? Quanto ancora di personale e segreto ci rimane nelle nostre conversazioni “private”? Per quanto non si abbia nulla da nascondere, è utile ritagliarci dei momenti che siano solo nostri e degli interlocutori che scegliamo: dove ci porterà questa ossessiva condivisione anche della “riservatezza post mortem”?

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