Amazon Prime non è a costo zero (infatti costerà il doppio)
È giusto raddoppiare il prezzo di Amazon Prime? Sicuramente ci aspettavamo qualcosa in più che una mail, ma magari miglioreranno la condizione dei lavoratori
21 Marzo 2018
Questa mattina quasi tutti ci siamo svegliati con un’email da parte del customer care di Amazon che ci spiegava che l’abbonamento Amazon Prime sarebbe passato da 19,99 a 36 euro. Ovvero un abbonamento che ci costa tre euro al mese per avere, in cambio, spedizioni gratuite in circa 48 ore, Amazon Prime Video con una raccolta di serie tv e film, tra cui alcune serie originali premiate e riconosciute a livello internazionale come Transparent e American Gods, Twitch Prime per lo streaming video in diretta e chatting e Prime Foto, uno spazio di archiviazione illimitato sicuro e protetto in Amazon Cloud. Già provati dal nome di Leone dato al bambino di Ferragni e Fedez, gli internauti sono esplosi nell’hashtag #AmazonPrime lamentandosi dell’aumento di prezzo giudicato improvviso e immotivato.
#AmazonPrime passa da 19,99€ all’anno a 36€ all’anno. In pratica raddoppiano i costi, ma il servizio (già calato come qualità rispetto al passato) resta lo stesso. Mmm…
— Andrea Cervone (@AndreaCervone) 21 marzo 2018
I primi (turbolenti) mesi del 2018 per Amazon
Sembra essere iniziato un anno complesso per Amazon in Italia. é di marzo la notizia che vedeva i dipendenti Amazon dotati di una braccialetto elettronico che ne ottimizzasse le prestazioni e che li aiutasse a districarsi nella complessa struttura di smistamento merce. In quel frangente l’opinione pubblica si è detta indignata per quello che a loro avviso appariva uno strumento di controllo piuttosto che di efficenza. Allo stesso modo era entrato nel dibattito il salario dei dipendenti, facendo notare ironicamente come il costo di abbonamento fosse troppo basso per ricevere, in cambio, spedizioni gratuite in 48 ore. Ovviamente non sappiamo se questo aumento di Prime si traduca in un aumento dei benefici per i lavoratori, ma sicuramente in un aumento dei benefici dei consumatori, che vedono il numero dei beni garantiti dalla spedizione Prime aumentare.Del resto Amazon Prime è un servizio a pagamento ben lontano da essere un bene di consumo primario, ma – fortunatamente per Amazon – i consumatori è così che lo percepiscono. In questo modo Amazon si è configurato in poco tempo non come una multinazionale dell’eCommerce, ma come un bene di consumo essenziale per gli utenti benestanti.BREAKING NEWS – Se non vi potete permettere l’aumento di #AmazonPrime da 1,67€/mese a 3€/mese non vi potete neanche permettere le spese di spedizione di ~8€ a ordine quindi il problema non si pone: non ordinate e più e andate in negozio
— SabSab (@LaSabSab) 21 marzo 2018