Spotify contro Apple: l’antitrust UE pronta ad attivarsi (rivela il Financial Times)
Dopo le dichiarazioni di Spotify, secondo cui le policy di Apple ostacolano la concorrenza, l'Europa potrebbe avviare un'indagine formale
6 Maggio 2019
Spotify aveva accusato Apple di aver abusato sul controllo delle app che compaiono sull’App Store, limitando di fatto i servizi di musica in streaming che sono in concorrenza con Apple. L’accusa è finita in una denuncia che Spotify aveva presentato all’Unione Europea, che secondo il Financial Times, sarebbe in procinto di avviare un’indagine formale contro Apple.
LEGGI ANCHE: Spotify contro Apple, siamo alla guerra dello streaming. Che succede
Le accuse di Spotify
Nella sua denuncia, Spotify parla di presunti trattamenti ingiusti da parte di Apple e parla del 30% richiesto da Apple su ogni acquisto effettuato su App Store, definendola una vera e propria tassa. Inoltre, Spotify fa riferimento anche a come Apple impedisce agli sviluppatori di terze parti di comunicare con i clienti. Secondo l’azienda, anche Apple Music dovrebbe sottostare alle stesse regole che Apple impone alle app di terze parti, altrimenti si può parlare di comportamento anti-concorrenziale. Con le sue regole, insomma Apple starebbe infatti dando un vantaggio enorme ai propri servizi e per questo Spotify chiede alla Commissione europea di indagare.La replica di Cupertino
Non è vero, ha risposto Cupertino, che respinge l’accusa di aver ostacolato la app di Spotify e rivendica il contributo richiesto “per acquisti fatti all’interno dell’app usando il nostro sistema di pagamento. Quella quota è del 30% per il primo anno di un abbonamento, ma scende al 15% negli anni seguenti”.App Store
“Dopo aver utilizzato per anni l’App Store per far crescere notevolmente il suo business – ha spiegato Apple – Spotify cerca di tenersi tutti i benefici del sistema dell’App Store (inclusi i sostanziosi guadagni che traggono dai clienti dell’App Store) senza dare alcun contributo a quel mercato”. Per Cupertino, Spotify “è libera di creare app per – e in concorrenza con – i nostri prodotti e piattaforme e noi speriamo che lo facciano”.