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  • La strana storia di GameStop: business da old economy e azioni alle stelle

    L'accaduto ha dimostrato che gruppi organizzati di piccoli investitori sono in grado di influenzare in maniera decisa le transazioni

    28 Gennaio 2021

    Nelle ultime settimane il valore delle azioni di Gamestop è aumentato vertiginosamente, sorprendendo gli analisti. GameStop è una catena di negozi fisici che vende videogiochi, sia nuovi che usati. Una cosa da “old economy”, una sorta di Blockbuster dei videogame che con sempre maggiore difficoltà resiste al fenomeno in ascesa del gaming online. E sembra seguire la stessa strada del gigante di videocassette e DVD a noleggio: il suo bilancio, infatti, è in rosso da alcuni anni e gli analisti prevedono che non tornerà in utile fino al 2023. LEGGI ANCHE: Joint venture tra Beyond Meat e PepsiCo e il titolo vola il borsa Cosa succede quando una società in declino sembra avviata verso in fallimento in modo irreversibile, almeno con il modello di business attuale (come quello di GameStop)? In questi casi, gli investitori speculano al ribasso sulle azioni, vendendole allo scoperto. In pratica, vendono azioni “prese in prestito” contando di ricomprarle a un prezzo inferiore.

    Il rialzo delle azioni di GameStop grazie ai piccoli investitori

    A cosa è dovuta l’improvvisa crescita delle quotazioni, che hanno registrato un aumento dell’860%, in due mesi raggiungendo un prezzo di oltre 159 dollari per azione? Il vertiginoso rialzo è dovuto all’azione di piccoli investitori “amatoriali”, che si sono organizzati in massa su Reddit comprando call options, un tipo particolare di contratto che dà la possibilità (ma non l’obbligo) di acquistare azioni a un prezzo fissato ed entro una certa data. Questa enorme massa di “rialzisti” ha decretato il successo del titolo sul mercato: riuniti su un canale Reddit con più di 2 milioni e mezzo di utenti, hanno comprato azioni di GameStop e invitato altre persone a farlo, facendone lievitare il valore. gamestop L’ingresso di questi piccoli investitori nei mercati è stato agevolato dall’azzeramento delle commissioni da parte dei broker, dalla possibilità di investire somme anche molto piccole, dal passaparola dei social media e dal notevole tempo libero concesso dal covid. La situazione ha destato molta sorpresa tra gli analisti perché ha dimostrato in maniera evidente che gruppi organizzati di piccoli investitori sono in grado di ribaltare le regole del mercato e influenzare in maniera decisa le transazioni. In che modo? Questi piccoli investitori comprano opzioni il cui prezzo di esercizio è molto più alto delle quotazioni correnti e che hanno scadenze piuttosto brevi (spesso non più di una settimana), dette “opzioni call out of the money“. La scommessa è tutta nella possibilità che il prezzo salga prima della scadenza, in modo da determinare plusvalenze per gli acquirenti.  Ma cosa succede se sono molte le persone che acquistano stock options su quell’azione? Che il prezzo comincia a salire e i venditori sono costretti a chiudere la propria posizione. Il riacquisto di un’azione pesantemente venduta allo scoperto può causare una valanga di riacquisti (le cosiddette coperture), dove i venditori stessi sono costretti a riacquistare per evitare di perdere denaro.

    Lo short squeeze dei fund shortisti

    Si crea quindi un fenomeno chiamato “short squeeze“: letteralmente, i venditori allo scoperto vengono “spremuti a sangue”. Il prezzo sale in modo esplosivo e gli acquirenti di call out of the money possono realizzare grandi guadagni battendo letteralmente i venditori allo scoperto. gamestop Secondo Francesco Bifulco, Private Banker presso BANCA SELLA – S.P.A., “la variabile fondamentale affinché i social e trader consumer possano riuscire a condizionare la borsa è il flottante del titolo in circolazione“. “Il flottante è il numero di azioni che potrebbero essere comprate sul mercato. Se il flottante è ridotto (ad esempio perché una buona parte è rimasta ai fondatori o perché ci sono altri operatori che per qualche motivo stanno rastrellando azioni e comprando per una strategia di lungo termine, quindi senza nessuna intenzione di rivendere) si possono realizzare queste situazioni di short squeeze dove i social Trader possono mettere in scacco gli hedge fund shortisti. Se le azioni in circolazione sono poche, all’aumentare della domanda il prezzo sale velocemente e gli stessi shortisti sono costretti a chiudere rapidamente le loro posizioni, ricomprando il titolo e quindi alimentando la pressione al rialzo, perché temono che le azioni in circolazione diventino sempre più difficili da trovare e raggiungano quindi prezzi esorbitanti. Al contrario, nel caso in cui il flottante sia ampio, i social e consumer Trader non avrebbero la forza economica di mettere in scacco gli hedge fund, sia perché per far salire rapidamente le azioni ci vorrebbero capitali immensi,  sia perché gli hedge fund non avrebbero nessuna fretta di dover ricomprare le azioni e potrebbero mantenere la loro strategia attiva fino a quando non torna vincente, considerato che a loro tempo e capitali non mancano“. Anche se è chiaro che la vendita allo scoperto, in alcuni casi, può essere considerata più rischiosa di altre strategie, sorprende il fatto che ora siano gruppi di piccoli azionisti a prendere di mira gli short seller.

    Cosa può significare per le criptovalute

    Il crescente numero di micro investitori che non si rivolgono a Wall Street per alimentare i rally in azioni come GameStop Inc., evidenzia un contesto positivo per Bitcoin, secondo Anthony Scaramucci di SkyBridge Capital. “Il fenomeno esemplifica la decentralizzazione finanziaria, l’idea alla base di Bitcoin“, ha affermato. “Gli smartphone e il trading a basso costo stanno democratizzando il business della gestione del denaro, un tempo insulare e altamente concentrato“, ha aggiunto. SkyBridge ha un’esposizione complessiva in Bitcoin di circa 385 milioni di dollari. “Quello che è successo con GameStop è una prova che Bitcoin può perfettamente funzionare“, ha detto Scaramucci in un’intervista. “Questo è l’inizio della finanza decentralizzata“. Bitcoin, che è più che triplicato nell’ultimo anno e i sostenitori affermano che sta emergendo come un’alternativa all’oro per gli investitori che cercano di coprire i rischi come l’inflazione. I critici, invece, lo considerano “solo” una mania speculativa. La criptovaluta ha raggiunto un record all’inizio di gennaio di quasi 42.000 dollari, poi è tornata sotto i 30.000 dollari.