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  • Influencer: definizione, chi è, cosa fa, come si diventa influencer

    5 Luglio 2023

    Riguardo alla figura degli influencer, significato, attività svolte, valore e tipi di collaborazioni possibili non sono sempre elementi molto chiari per tutti.

    Eppure l’influencer marketing che avviene attraverso la collaborazione tra brand e influencer è una strategia di marketing sempre più utilizzata con successo da migliaia di aziende in Italia e all’Estero. 

    L’industria dell’influencer marketing infatti, già nel 2022 ha raggiunto i 16,4 miliardi di dollari, seguendo una crescita continua che si registra già dal 2016.

    Un trend positivo  questo, che non sembra tendente a svanire. Infatti, stando ai dati dell’influencer Marketing Report 2023:

    • Il 67% degli intervistati che hanno un budget per l’influencer marketing intende farlo aumentare nei prossimi 12 mesi;
    • Il 15% indica che si aspetta di mantenere i propri budget;
    • Solo il 7% sono  intenzionati a diminuire i loro budget di influencer marketing.
    Fonte immagine: Influencer Marketing Report 2023

    Degli influencer quindi se ne parla sempre di più e questa figura assume un’importanza sempre maggiore nelle strategie aziendali. Ma quando si parla di influencer siamo certi di sapere esattamente cosa significa? 

    Chi è un influencer, cosa fa e come si fa a diventare influencer?

    Capiamo ogni aspetto di questa figura punto per punto.

    Oggi possiamo definire Influencer quella figura che semplicemente parlando di un prodotto o di un servizio attraverso i propri canali social è in grado di influenzare, in senso positivo, i suoi followers trasformandoli così in dei potenziali clienti.

    Tale impatto può avvenire attraverso tanti modi diversi, ad esempio attraverso i contenuti del blog, i social media o collaborando con i marchi per creare campagne pubblicitarie uniche. 

    Un potere questo, che li rende uno “strumento” molto utile all’interno delle strategie aziendali per aumentare notevolmente il bacino di utenti a cui sarà possibile mostrare un prodotto o un servizio.

    Ma l’ampia visibilità, e quindi il numero di follower che un influencer ha al suo seguito, non è l’unica motivazione che spinge un’azienda a collaborare con queste figure, infatti ad assumere un ruolo rilevante è anche il livello di influenza che questi sono in grado di esercitare sui loro followers, a prescindere dal bacino di utenti da cui sono seguiti, e quindi la community che sono riusciti a creare e il target da cui sono seguiti.

    Gli influencer seguiti per le loro conoscenze o competenze da un pubblico di nicchia, avranno infatti nella maggior parte dei casi un bacino di utenti inferiore rispetto a quelli che raccolgono il grande pubblico meno targettizzato.

    Non per questo però varranno di meno, al contrario per aziende il cui target è in linea con quel bacino di utenti potranno avere un valore anche maggiore, poiché permetteranno a quell’azienda di mostrare attraverso i loro canali i loro prodotti o servizi ad un pubblico potenzialmente interessato a quanto offrono e verso cui sarà quindi più facile portare a termine una conversione.

    Nascono così le collaborazioni con diverse tipologie di influencer che si distinguono non più solo per il numero ampio di followers da cui sono seguiti, ed un  esempio in tal senso sono i micro influencer.

    A dimostrazione di questa tendenza troviamo anche i dati estrapolati dall’influencer Marketing Report 2023 che mostra come molti meno brand hanno scelto di concentrarsi su influencer più grandi.

    I dati infatti mostrano come:

    • il 39% opta per i nano-influencer;
    • il 30%  opta per i micro-influencer;
    • il 19%  opta per i macro-influencer;
    • solo il 12% opta per mega/celebrità.
    influencer marketing report 2023

    Ma la figura dell’influencer è stata sempre questa? Come si è sviluppata a differenziata nel tempo? E come si fa a diventare influencer oggi? Vediamolo insieme.

    Cosa si intende per influencer

    Mentre in passato reputazione e autorevolezza erano i due fattori determinanti in grado di definire un soggetto come influente, oggi con l’avvento del Web 2.0 definire una persona come un influencer ha un’altra accezione.

    È infatti la quantità di persone (followers) che seguono un individuo a determinarne la sua influenza e a qualificarlo oggi, come un influencer.

    Il grande seguito che queste persone hanno infatti è in grado di determinare il loro ruolo e la loro facoltà di portare un messaggio ad un vasto pubblico influenzandolo, potenzialmente, rispetto ad una scelta d’acquisto o rispetto ad altri tipi di scelte.

    Appare dunque chiaro come il bacino di utenti che segue l’influencer sia un fattore molto determinante nel qualificarlo, tuttavia questo fattore non è l’unico a cui prestare attenzione.

    Sono infatti molte le aziende che affidano i loro messaggi pubblicitari a influencer con un numero di utenti meno ampio rispetto ad altri e questa scelta non è sempre determinata dal costo differente delle collaborazioni, ma da fattori quali:

    • il target che segue l’influencer che a volte può essere di nicchia e quindi necessariamente meno vasto rispetto ad altri;
    • la community che l’influencer ha saputo creare che va oltre alle cosiddette “vanity metrics” per soffermarsi sull’instaurazione di un rapporto di fiducia che rende l’influencer più potente rispetto all’influenza che esercita sul proprio seguito.

    Cosa fa l’influencer

    L’attività degli influencer si basa sull’influenza che queste persone esercitano rispetto alle scelte di acquisto degli  utenti che le seguono e che può essere dovuta a diversi fattori come:

    • la sua autorità;
    • la sua conoscenza;
    • la sua posizione;
    • il rapporto con il suo pubblico.

    Gli influencer inoltre possono dividersi in diverse tipologie, che si differenziano ad esempio  in base al numero di followers e al livello di influenza che questi esercitano.

    Tra le diverse tipologie troviamo la classificazione basata dal numero di followers:

    • nano influencer;
    • micro-influencer;
    • mid-influencer;
    • macro-influencer; 
    • mega-influencer e celebrity;

    e la classificazione basata sul livello di influenza che esercitano:

    • social broadcaster, identificabili nei personaggi di alta notorietà come le star del mondo dello spettacolo, sport ecc;
    • mass influencer, cioè coloro che hanno una forte presenza sui social e molto seguito e che sono riconosciuti come esperti in un campo specifico;
    • potential influencer, ossia tutti coloro che, in virtù del proprio potere comunicazionale e aggregativo, sono potenzialmente influenti per il proprio network.

    Ma per comprendere cosa può fare nello specifico un influencer per un’azienda, a prescindere dalla categoria a cui appartiene, vediamo in quali diversi modi la sua attività potrebbe svilupparsi.

    Ci sono ad esempio 5 differenti modi, attraverso cui un influencer potrebbe portare valore ad un’azienda e tra questi troviamo:

    • ispirare la strategia dei contenuti di un marchio, attraverso i loro contenuti permettono infatti  alle aziende di rilevare le tendenze del mercato e comprendere i reali interessi dei consumatori;
    • co-creare i contenuti con il brand, trasformandosi in sostenitori del brand;
    • ampliare la portata dell’esposizione dei contenuti, ed in questo caso un fattore importante è la scelta dell’influencer migliore per il caso specifico che non è necessariamente da identificare tra quelli con un numero maggiore di followers, come già visto in precedenza;
    • assumere il ruolo di critici, offrendo in pratica critiche costruttive in merito ad un prodotto o servizio.

    La differenza tra micro e macro influencer

    Come abbiamo visto fin qui è possibile differenziare le tipologie di influencer esistenti in base al numero di followers da cui questi sono seguiti.

    Le diverse categorie possono essere così identificate:

    • nano-influencer (tra i 1.000 e i 50.000 follower) che solitamente tendono ad essere esperti in un campo poco noto o altamente specializzato.
    • micro-influencer (tra i 50.000 e i 100.000 follower) spesso noti tra un pubblico di nicchia per le loro specifiche conoscenze;
    • mid-influencer (tra i 100.000 e 1 milione di follower) spesso noti tra un pubblico di nicchia per le loro specifiche conoscenze;
    • macro-influencer (tra 1 e 10 milioni di follower) solitamente esperti online di successo o celebrità; 
    • mega-influencer o celebrity (oltre 10 milioni di follower);

    Nello specifico dei micro influencer  e macro influencer,  la differenza dunque sostanziale tra le due tipologie di influencer, risiede nel fatto che i micro influencer sono tali perché hanno un seguito tra i 50.000 e i 100.000 follower e hanno un’area di interesse ben specifica per cui sono noti; mentre i macro-influencer hanno un seguito di followers molto più ampio che arriva fino a  10 milioni di follower.

    Ma facciamo alcuni esempi per chiarire ulteriormente chi sono i micro influencer e i macro influencer portando alcuni nomi che rispecchiano queste caratteristiche.

    Tra i nano influencer  e micro influencer più amati troviamo: @andrycurious dove la passione per la natura è l’argomento protagonista; @danielecondotta un’artista della comicità; @simone.mondino che parla di fotografia ed è orientato in particolar modo al suo luogo di origine, Valle Pesio; @alessandraventura che lavora a metà strada tra moda e beauty condividendo le proprie idee di abbigliamento; @cotoncri che parla di sostenibilità.

    Tra i mid-influencer e macro-influencer più amati troviamo: @giuliasinesi una beauty expert; @ilfruttodellapassione che condivide la sua vita e la sua malattia; @mistermario_ appassionato di cucina; @agipsyinthekitchen dove si uniscono scrittura, creatività e fotografia; @valentinacabassi che tratta di moda e fitness; @deborafullii che parla di makeup; @bertra che parla di tecnologia, videogiochi e informatica; @giuliavalentina che parla di serie tv, moda e lifestyle; @cucinabotanica che parla di cucina vegan; @giuliadelellis che parla di beauty; @valentinaferragni che parla di moda;

    Tra i mega-influencer o celebrity  più amati troviamo alcuni nomi i cui profili social arrivano anche fino a 500 milioni di followers e oltre: @chiaraferragni che parla di moda; @fedez musicista celebrity italiano; @khaby00, content creator digitale; @cristiano, noto calciatore; @kimkardashian personaggio noto americano.

    Come si diventa influencer

    Per diventare influencer, come abbiamo visto fin qui, è quindi necessario riuscire a creare una propria community che sia abbastanza ampia o di nicchia e che si distingua per una fiducia nell’influencer tale da lasciarsi influenzare rispetto alle proprie scelte di acquisto.

    Ma come fare a raggiungere questo obiettivo? Come si diventa influencer?

    Prima di tutto è bene fare chiarezza rispetto alle differenze che ci sono tra due categorie che potrebbero sembrare uguali ma non lo sono, ovvero i creatori di contenuti e gli influencer.

    I creatori di contenuti:

    • sfruttano la loro esperienza per attirare potenziali clienti;
    • possono vendere prodotti, servizi e abbonamenti direttamente ai consumatori o vendere spazi pubblicitari sui loro contenuti;
    • creano contenuti video, audio, fotografici e testuali;
    • possono dare la priorità alla SEO del sito Web e generare contenuti di alta qualità come materiale video e audio.

    Gli influencer:

    • sfruttano i loro numerosi follower sui social media per promuovere altri marchi;
    • possono accettare un compenso in cambio della promozione o dell’appoggio di altri marchi. possono anche guadagnare commissioni tramite link di affiliazione sui post social o vendere i propri prodotti direttamente ai consumatori;
    • creano contenuti video, audio, fotografici e testuali;
    • possono dare la priorità alla costruzione di relazioni con un pubblico e alla creazione di contenuti non scritti dietro le quinte.

    Chiarita la differenza tra i due ruoli, è altrettanto fondamentale sapere che possono esserci diversi tipi di influencer e questo dipenderà anche dalla piattaforma che questi utilizzeranno, che andrà a caratterizzare la loro comunicazione.

    Tra le diverse tipologie troviamo dunque:

    • blogger, ovvero gli influencer che parlano di un prodotto o servizio tramite il loro blog;
    • youtuber, cioè coloro che creano contenuti pubblicandoli sul loro canale YouTube;
    • podcaster, ovvero chi crea podcast, una forma recente di contenuti online la cui popolarità sta sempre più crescendo;
    • Social, dove Instagram rappresenta il social più importante degli ultimi anni per l’influencer marketing.

    Comprese le differenze possibili a livello di canali di comunicazione attraverso cui è possibile creare delle strategie di influencer marketing, possiamo passare ora a vedere come diventare influencer attraverso 15 passaggi da seguire che abbiamo raccolto e che possono  aiutare in questo percorso.

    Ecco alcuni consigli pratici per diventare influencer:

    1. decidi gli argomenti rispetto ai quali vuoi diventare influencer che dovranno combaciare con le tue competenze o passioni;
    2. analizza gli influencer similari e prendi spunto dalla tipologia di contenuti che il tuo pubblico target apprezza di più e dal tipo di commenti che il tuo pubblico fa;
    3. identifica la tua nicchia, conoscere il tuo pubblico di destinazione è il primo passo per attrarlo costruendo un seguito attorno alle tue passioni;
    4. sviluppa le competenze necessarie per crescere, come ottimizzare  l’uso delle piattaforme in cui sarai presente e degli strumenti per ottimizzare il lavoro sui contenuti come ad esempio Canva per una progettazione grafica facile e veloce e Linktree per aggregare collegamenti agli URL su cui vuoi indirizzare il tuo pubblico;
    5. seleziona le piattaforme di social media in cui vuoi presenziare;
    6. ottimizza la tua presenza online creando nuovi account social o convertendo gli account esistenti in account di influencer, crea un sito web e imposta un sistema di email marketing;
    7. crea una strategia di contenuto e di comunicazione e sviluppa un piano editoriale;
    8. pubblica contenuti unici e con una frequenza regolare;
    9. affina la tua strategia analizzando i risultati che ottengono i tuoi contenuti e indirizzando la creazione di contenuti in base alla tipologia che ottiene maggior successo;
    10. coinvolgi il tuo pubblico interagendo con mi piace, rispondendo ai commenti nei tuoi e ripubblicando i loro contenuti ma sopratutto ponendo domande per incentivare le interazioni;
    11. collabora con altri influencer similari per far crescere la tua visibilità rispetto a un pubblico che è per te in target;
    12. determina i tuoi metodi per generare entrate dalle collaborazioni con i brand  (link di affiliazione, post sui social media sponsorizzati);
    13. determina i costi che desideri addebitare ai marchi per promuovere i loro prodotti;
    14. crea un profilo Influencer su siti come Influence.it o Influenceforyou.com e per aumentare la tua visibilità e connetterti con i marchi;
    15. collabora con i brand che ti contatteranno o contatta tu stesso i brand per iniziare delle relazioni.

    Quanto guadagna un influencer

    Non è possibile quantificare le entrate degli influencer poiché queste potranno essere variabili dipendendo da diversi fattori quali:

    • le dimensioni del pubblico;
    • il livello di coinvolgimento;
    • i tassi di collaborazione con il marchio. 

    Tuttavia i costi sembrerebbero continuare a crescere stando ai dati raccolti nell’ultimo report della società di strategia e comunicazione digitale DeRev. Infatti se nel 2021 un post poteva essere pagato fino a 60mila euro, nel 2022 un video su YouTube ne può valere anche 80mila

    Secondo il report il mercato legato agli influencer sta attraversando una crescita complessiva del 20% nel 2022.

    Come si aggiorna

    Come in ogni attività un costante aggiornamento è sempre utile per ampliare le proprie competenze e rimanere al passo con i cambiamenti. Nel caso specifico degli influencer l’aggiornamento è ancor più essenziale.

    Il mondo dei social infatti cambia spesso, vengono create nuove funzionalità, se ne modificano altre, si sviluppano nuove tendenze o vengono creati nuove piattaforme social e non stare al passo con questi cambiamenti è per forza di cose limitativo e controproducente.

    Inoltre, con il crescere del numero di influencer che entrano nel panorama dei social media, il settore potrebbe diventare più competitivo. L’aggiornamento quindi deve certamente includere l’ampliamento di alcune competenze in grado di rendere un influencer più competitivo rispetto all’altro.

    Abbiamo dunque raccolto alcune delle competenze fondamentali di cui si può aver bisogno se si desidera diventare influencer o crescere in questo ruolo rimanendo competitivi.

    Tali competenze includono:

    • padroneggiare le ultime funzionalità di diverse piattaforme di social media; coltivare relazioni autentiche con un pubblico;
    • sviluppare contenuti che le persone amano;
    • realizzare l’editing di contenuti audio e video;
    • realizzare dirette streaming;
    • trasmettere l’esperienza o l’autorità su un particolare argomento ai propri followers. 

    Perché la gente segue gli influencer

    Gli influencer sono persone reali con un canale diretto (i social) con i consumatori che trasmettono genuinità e ispirano fiducia.

    In termini di confronto sociale però spesso ciò che è percepito come vita reale, è basato sugli standard delle celebrità e non è sempre realizzabile dalla maggior parte delle persone.

    Ciò nonostante, secondo uno studio di Sideqik, il 66% degli utenti dei social media afferma che le decisioni di acquisto sono spesso guidate da influencer.

    Ma allora viene automatico chiedersi perché al pubblico piace seguire gli influencer e farsi influenzare nonostante la frequente disparità in termini di confronto sociale?

    In questo studio del 2022 sono state identificate le motivazioni che spingono le persone a seguire gli influencer esaminando l’associazione con importanti risultati del comportamento dei consumatori.

    Da questa ricerca per rispondere alla domanda “Perché la gente segue gli influencer” sono emerse  4 differenti motivazioni possibili:

    1. autenticità;
    2. consumismo;
    3. ispirazione creativa;
    4. invidia.

    Appare dunque chiaro però, come le diverse motivazioni possono a seconda dei casi, avere effetti diversi sulla fiducia e sulla frequenza degli acquisti. 

    Conclusioni

    In base ai dati de Il Sole24Ore sono circa 350mila le persone che in Italia possono essere considerate influencer e content creator professionisti e stando ai dati raccolti nel report della società di strategia e comunicazione digitale DeRev per il mercato legato agli influencer si registra una crescita complessiva del 20% nel 2022, testimoniando un trend di crescita che continua ad essere sempre positivo per questo settore.

    A questi dati si aggiunge il report di Sideqik, un eccellente riepilogo dei cambiamenti avvenuti che hanno rimodellato le relazioni cliente/fornitore.

    Dal report si evince come nell’ultimo anno:

    • il 72% afferma che la propria fiducia negli influencer è aumentata;
    • il 66% afferma che le decisioni di acquisto sono spesso guidate da influencer;
    • il 64% afferma che gli influencer li aiutano persino a scoprire nuovi marchi.

    Sono infatti molteplici le aziende che continuano ad utilizzare l’influencer marketing all’interno delle loro strategie aziendali per  ampliare la visibilità dei loro prodotti o servizi attraverso il seguito degli influencer selezionati.

    Un aspetto però sempre più importante nell’ottica di una maggiore ottimizzazione delle strategie di influencer marketing è però quelle di scegliere l’influencer più idoneo a rappresentare una determinata azienda e al riguardo è quindi essenziale analizzare la tipologia di pubblico da cui questo è seguito per comprendere se è in linea con il target obiettivo.

    Allo stesso tempo, dal punto di vista degli influencer, sarà determinante per la loro crescita selezionare con cura le aziende con cui collaborare assicurandosi che queste vadano incontro a quelli che sono i suoi valori e a quelli che sono i gusti dei propri followers.

    Una scelta sbagliata in tal senso infatti, fatta da entrambe le parti, ovvero lato azienda per la scelta dell’influencer e lato influencer per la scelta dell’azienda potrebbe causare aspetti negativi.

    Tra questi troviamo la visibilità dei prodotti o servizi aziendali ad un pubblico che non è potenzialmente interessato e dal punto di vista degli influencer la perdita di fiducia da parte dei propri followers.

    Un elemento quello della fiducia, imprescindibile per la costruzione di una community, unitamente all’autenticità, che stando sempre al report di Sideqik viene vista dal 94% dei consumatori come una delle ragioni principali per cui seguono gli influencer,  rappresentando dunque un elemento essenziale per poter diventare un influencer.