Abbiamo bisogno di nuove leggi della robotica per tutelare i lavoratori
Le leggi della robotica di Asimov non sono più applicabili nelle aziende odierne. Quali dovrebbero essere quelle nuove da applicare sul posto di lavoro?
16 Aprile 2018
La prospettiva di un futuro in cui la robotica sarà sempre più predominante nelle nostre vite suscita sensazioni e pensieri contrastanti: c’è chi ne è entusiasta, chi invece ne ha molta paura. Quello che tuttavia accomuna entrambe le posizioni è la presenza massiccia di dubbi e perplessità; non è infatti un caso che il dibattito in materia di robolaw si faccia sempre più acceso.
Cosa si intende per robolaw
Con il termione robolaw ci si riferisce ad una sorta di disciplina che si occupa dei princìpi e delle regole applicabili alle tecniche di robotica avanzata e di Intelligenza Artificiale. Questa disciplina ha come oggetto tutte quelle normative in grado di rispondere efficacemente a queste domande (ma non solo): quali saranno le conseguenze sociali della diffusione sempre più massiva dell’Intelligenza Artificiale? Quali saranno le implicazioni giuridiche di queste nuove tecnologie? Le innovazioni robotiche sono regolamentabili oppure no? Spostandoci sul piano più puramente lavorativo: come potrà un’azienda che si avvale della robotica e dell’AI farlo in maniera responsabile, utilizzando saggiamente queste tecnologie, nel pieno rispetto dei propri dipendenti? In poche parole, ci stiamo chiedendo: quali dovrebbero essere le leggi della robotica applicabili sul posto di lavoro? LEGGI ANCHE: Apple produrrà una serie TV tratta dal Ciclo della Fondazione di AsimovLe leggi della robotica di Asimov e la loro applicabilità oggi
- Un robot non può recare danno a un essere umano, né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva un danno.
- Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
- Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché tale autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.
L’intelligenza artificiale deve essere progettata per tutti e deve rappresentare un beneficio per l’umanità
Il fatto che le leggi di Asimov non siano più applicabili perché non attuali, non vuol dire che, in generale, le leggi non vadano applicate alla robotica; semplicemente vanno ripensate in un’ottica moderna. Le aziende che utilizzano la tecnologia robotica mettono i propri dipendenti nella condizione di lavorare fianco a fianco con questi robot i quali, spesso, automatizzano compiti ripetitivi consentendo agli umani di essere più produttivi. La paura che la situazione cambi è forte: la percezione che la manodopera umana possa essere sostituita totalmente da quella artificiale non è trascurabile. Ecco uno dei motivi per cui le industrie hanno una responsabilità forte verso i propri dipendenti: quella di utilizzare questi strumenti in maniera saggia e responsabile, allo scopo di creare un beneficio non solo per l’azienda, ma anche per i lavoratori.Quali potrebbero essere le nuove leggi della robotica
- Un robot deve avere come scopo quello di automatizzare i lavori che risultano monotoni e ripetitivi per gli esseri umani, garantendo la libertà dei dipendenti sul posto di lavoro.
- Bisogna separare nettamente quelle che sono le competenze dei robot e quelle delle persone, sfruttando i punti di forza degli uni e degli altri: questo deve essere tenuto presente in sede di strategia aziendale. In particolare, un robot deve occuparsi della parte manuale del lavoro permettendo all’essere umano di concentrarsi sulla parte strategica e creativa.
- Un robot non deve essere un elemento che faccia temere all’umano di perdere il posto di lavoro; il robot deve offrire valore automatizzando le banali attività manuali che sono un impedimento alla produttività umana, elevando così il ruolo delle persone sul posto di lavoro.
- Il risultato dell’automazione è anche un risparmio di capitale: le aziende dovrebbero reinvestire questi soldi nell’istruzione e nella formazione dei dipendenti, promuovendo le abilità strategiche e i talenti individuali.