Unilever lancia l’operazione anti-influencer (ma solo per chi usa bot e acquista follower)
Bisogna ripulire l'ecosistema per evitare le le mele marce rovinino tutto il cesto, secondo Keith Weed
20 Giugno 2018
Il super colosso Unilever ne ha abbastanza di influencer a e falsi follower: ha infatti deciso di dire stop agli investimenti in influencer marketing indirizzando diversamente le risorse.
Stiamo parlando di uno dei più grandi inserzionisti del mondo, con un investimento annuale di oltre 7 miliardi di euro (quasi 11 miliardi di dollari). Keith Weed ha dichiarato che, a partire da febbraio, Unilever ridurrà la presenza su qualsiasi piattaforma che inciti all’odio, alla divisione, o non faccia abbastanza per tutelare la privacy dei i bambini.
La campagna anti-influencer è spinta e sostenuta dal boss in persona, Keith Weed, che ritiene necessario “ricostruire la fiducia” sul modello di pubblicità online eliminando le frodi messe in atto da chi è in grado di acquistare eserciti di follower e imbrogliare utilizzando bot per fingere livelli di popolarità al pari di Kim Kardashian.
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Eliminare le mele marce dall’influencer marketing
Come riportato da Reuters, Keith Weed ha deciso quindi che il bacino di “finta gente popolare” non è un buon canale pubblicitario su cui investire. Una delle ragioni principali è la scarsa capacità di misurare realmente quanto un influencer possa interagire effettivamente con un pubblico. In questo senso, Keith Weed ha posto dei paletti per evitare che le mele marce possano rovinare l’intero sistema:- Trasparenza degli influencer: non lavoreremo mai con chi compra follower
- Trasparenza dei marchi: gli account social dei marchi non compreranno mai follower
- Trasparenza delle piattaforme: daremo priorità ai partner che lavorano rendere il sistema trasparente e pulito.