È nato prima Volunia o la gallina? L’opinione dei Ninja power user
8 Febbraio 2012
Con Volunia, Volo + Luna, “il web è vivo e ogni pagina diventa un punto d’incontro”.
Così è stato presentato ufficialmente il 6 febbraio scorso da Massimo Marchiori il nuovo motore di ricerca social che permettere l’interazione tra gli utenti, con il suo progetto d’innovazione made in Italy “capace di far volare anche le galline”.
“Gli utenti del web sono come galline rinchiuse in gabbie. I motori di ricerca servono per orientarsi nella complessità del web, permettono agli utenti-galline di spiccare piccoli balzi e raggiungere una nuova gabbia informativa (sito). Volunia prova ad alzare la prospettiva, far volare le galline per offrire una più ampia panoramica informativa”.La rete al momento è divisa in due schieramenti: chi ci crede e chi no, ironizzando con citazioni come Galline in fuga da Volunia. Ma scendiamo brevemente nei dettagli. Tra le principali caratteristiche di Volunia molto interessane risulta la funzione di aggregazione dei siti visitati all’interno di un unico framework, che offre al contempo anche un social box, cioè uno stream in continuo aggiornamento che contiene informazioni aggiuntive associate al risultato di ricerca, come per esempio i visitatori presenti in quel momento nel sito oppure l’andamento dello share rispetto alle informazioni visualizzate, oltre alla possibilità di interagire subito con tutti attraverso la chat.
Fulvio Rubini, sub-editor sezione startup
Ho appena provato Volunia. Sensazioni a pelle? Il passaparola che c’è stato sul web riguardo Volunia non ha paragoni. La prima domanda che mi faccio è dunque: un qualsiasi startupper avrebbe avuto minimamente possibilità di ottenere questi risultati? Io credo proprio di no e questo mi porta ad un’altra osservazione: non è possibile pensare di creare una startup se non si è lavorato prima per costruire un proprio network e una propria reputazione. La seconda osservazione che mi viene da fare è che l’idea in realtà non è nulla di così innovativo, perché non è altro che un “Toolmeet” integrato in un motore di ricerca. L’unica speranza che ha per sopravvivere e trasformarsi in qualcosa di concreto è direttamente proporzionale alla diffusione e all’approvazione da chi ha un ruolo rilevante in rete. Dal punto di vista delle funzionalità devo dire che è abbastanza evidente che si debba lavorare moltissimo sull’interfaccia e l’usabilità. Ma è indispensabile avere un approccio positivo nei confronti di questo progetto e di tutte le startup che nascono ogni giorno nel nostro paese… e quindi dopo tutto dico “Viva Volunia, facci vedere di che pasta sei fatta!”
Rosanna Perrone, contributor sezione startup
La netta impressione è Volunia sia uno dei risultati non attesi dell’era “socially correct” . Il concept è quello di uscire fuori dalla logica network Facebookcentrica, reinterpretando in maniera molto più aperta il significato di ricerca come risultato cross-mediato. Nello specifico credo che grazie agli indici di diffusione dei contenuti -quando Volunia inizierà a mantenere le sue promesse- non otterremo più follower “cumulativi”, ma rappresentativi della penetrazione nella popolazione sia dei feedback ricevuti. Quindi saranno in grado di descrivere molto meglio la performance di un’azione nella rete e questo mi piace molto. Volunia in questo momento rappresenta l’incompletezza, ma ha fatto il primo passo verso una rottura, per recuperare il lato più qualitativo della ricerca. Certo, restano dubbi sulla capacità effettiva di superare, nei termini di attendibilità delle fonti e precisione statistica, il lavoro che sa fare il search di Google, ma questo non mi pare sia un problema soltanto di Volunia, bensì di tutte le alternative ingegneristiche attuali. Ottimista sull’impatto della tecnologia e, da startupper, da un lato delusa per il risultato ottenuto con 2 Milioni di Euro di finanziamento (è innanzitutto un motore di ricerca che non riesce ancora a dare i risultati più banali) e curiosa sull’exit a cui potremo assistere.
Simone Cinelli, editor sezione TechStyle
Per via del maltempo (niente Internet) non ho potuto seguire la presentazione in diretta e ancora non ho avuto la conferma di essere diventato power user. Premesse queste cose e leggendo un po’ in giro i giudizi/test (alcuni davvero affrettati), posso dire che: – il confronto con Google – Volunia non è possibile, soprattutto ora; – i risultati della ricerca sono molto lontani dalla precisione di Google – la famosa mappa è poco chiara (troppo simile ad un gioco) – ci sono problemi di privacy/cookie? – tralascio il grande flop della presentazione: hanno da imparare molto dagli esempi d’oltreoceano Il post che più mi è piaciuto (e vi consiglio di leggere) è quello di Luca Conti su Pandemia: come sempre chiaro, preciso e super partes. Spero che il buon Marchiori possa dare una svolta positiva a Volunia, rispondendo con i fatti alle critiche che gli sono piovute addosso in questi giorni.
Andrea Frascoli, contributor sezione techstyle
Sarò sincero, sono uno dei pochissimi ninja che non ha seguito la presentazione di Volunia in diretta, ma ho capito alcune cose. La prima scaturisce dall’attenta analisi del live tweeting selvaggio di ieri: il proiettore non andava. La seconda è attribuire a Volunia di essere l’anti-Google: ma qualcuno ha mai detto che vuole essere l’anti-Google? Se sì forse è meglio pensare prima di parlare. La terza è che, forse, si poteva investire di più sull’aspetto grafico per evitare quella fastidiosa barra simil spam. La quarta è che il padre del progetto non è proprio l’ultimo arrivato, quindi diamogli un po’ di fiducia. La quinta è che, sempre, che se ne parli bene o se ne parli male l’importante è che se ne parli (apple-rulez). La sesta: per la serie è nato prima l’uovo o la gallina? Tornate al titolo e lo capirete.