Weekly Recap – Google lancia Gemini, Bitcoin vola e le altre notizie della settimana
9 Dicembre 2023
☕ Buongiorno Ninja,
chiudiamo la settimana con il nostro Weekly Recap.
Google annuncia Gemini e per il CEO Sundar Pichai è l’inizio di una nuova era dell’intelligenza artificiale in Google: l’era Gemini.
Gemini è l’ultimo modello linguistico di Google, che Pichai ha presentato per la prima volta alla conferenza I/O di giugno e che ora sta per essere lanciato al pubblico.
A sentire Pichai e il CEO di Google DeepMind, Demis Hassabis, si tratta di un enorme balzo in avanti in un modello di intelligenza artificiale che alla fine influenzerà praticamente tutti i prodotti di Google
Tornano a volare le quotazioni di Bitcoin. Sebbene un arresto sia sempre possibile, molti ritengono che continuerà la sua ascesa nelle prossime settimane. Le proiezioni suggeriscono una crescita fino a verso 47.000 dollari e l’entusiasmo per aver raggiunto i 42.000 dollari potrebbe giocare un ruolo decisivo.
Per OpenAI, il grande passo è arrivato: le turbolenze delle ultime settimane fra Altman e il CdA (poi risolte con la sostituzione del Consiglio e il reintegro del CEO) avevano ritardato una mossa ormai necessaria per continuare la strabiliante crescita dell’azienda, la quotazione in Borsa (leggi tutto quello che c’è da sapere)
E nonostante la crescita spaventosa di Nvidia, proprio per la massiccia richiesta di chip per l’intelligenza artificiale, gli equilibri si spostano verso la ricerca di altre soluzioni (come ha fatto Baidu) o sull’autoproduzione, come punta a fare OpenAI. In questa direzione va l’investimento considerevole in Rain (approfondisci in questo articolo), caldeggiato dallo stesso Altman.
Intanto, non si trova ancora un accordo a livello europeo sulla regolamentazione delle AI. La materia, di difficile normazione, si scontra con la difficoltà di prevedere gli impatti che la tecnologia avrà nel futuro.
Sull’AI manca una regolamentazione chiara (come puoi leggere qui), anche se i tempi sono decisamente maturi. Tuttavia, non c’è neppure una uniformità di intenti (leggi qui tutti i dettagli), tanto che le organizzazioni si rivolgono al Governo italiano con l’obiettivo di sensibilizzare su una maggiore trasparenze delle fonti di addestramento.