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  • Weekly Recap – Threads arriva in Italia, Digital Markets Act e le altre notizie della settimana

    16 Dicembre 2023

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    Buongiorno Ninja,

    chiudiamo la settimana con il nostro Weekly Recap.

    Threads di Meta aveva già registrato numeri da capogiro nei Paesi in cui è stato subito disponibile (li trovi qui) e ora è arrivato anche in Europa.

    La concorrenza a X si fa serrata ma la nuova piattaforma è una nuova, grande opportunità soprattutto per i marketer (qui trovi tutto quello che c’è da sapere).

    Nel frattempo, siamo all’inizio di una lunga regolamentazione, ma l’UE è una delle prime organizzazioni a mettere dei paletti all’utilizzo delle Intelligenze Artificiali con l’approvazione dell’AI Act (approfondisci qui). Sebbene siano stati toccati molti punti importanti, come l’uso di dati biometrici, altri nodi importanti rimangono ancora da scogliere. Tuttavia, si tratta di un rilevante primo passo, anche perché l’accordo tra Axel Springer e OpenAI rimescola le carte in tavola (ecco di cosa si tratta): gli editori temevano che i riassunti forniti dall’AI generativa cannibalizzassero le visite ai portali di notizie, con conseguente calo degli introiti pubblicitari. Ma, se non puoi batterli, fatteli amici e così è stato. C’è da scommettere che altri accordi simili siano già in contrattazione.

    Tra i bilanci di fine anno spiccano i numeri di TikTok: sulla piattaforma cinese si spende tanto (trovi qui le cifre), quasi quanto sui video game più famosi come Candy Crush. Un dato che ridefinisce il concetto di intrattenimento e apre nuovi scenari da tenere in assoluta considerazione.

    Threads di Meta sbarca in Italia

    Alle 12 di giovedì si è spento anche in Europa il countdown per la piattaforma di microblogging collegata a Instagram: Threads di Meta è arrivato in Italia.

    Threads è un’applicazione per la condivisione di testi in diretta concorrenza con X.

    Meta Platforms aveva rilasciato il 5 luglio 2023 la nuova piattaforma di social media disponibile in oltre 100 Paesi, esclusa l’Unione Europea.

    Leggi qui tutto quello che c’è da sapere.

    Etichette e tag per le immagini generate dall’AI e divieto di scraping massivo di dati

    Sono solo alcune delle norme contenute nell’AI Act europeo, che probabilmente potrà entrare in vigore solo dal 2025.

    Il rischio, secondo Axios, è che la legislazione più all’avanguardia del mondo diventi nel frattempo obsoleta.

    Le più grandi aziende di IA dovranno fornire sintesi dettagliate dei loro dati di addestramento, mentre saranno vietati i sistemi di riconoscimento delle emozioni sul posto di lavoro o in ambito educativo, così come quelli di punteggio sociale che misurano la fedeltà di una persona. Le aziende che violano le regole potrebbero essere multate fino al 7% del loro fatturato globale.

    Digital Markets Act: Google, Meta e altre Big Tech si alleano per gli ecosistemi open

    Un’alleanza di dieci aziende unite per promuovere ecosistemi digitali aperti in risposta alle nuove norme tecnologiche dell’Ue.

    La Coalizione punta sull’utilizzo delle tecnologie interoperabili, con una mossa che potrebbe smussare il limite di potenziali leggi future.

    L’editore globale di notizie Axel Springer collabora con OpenAI in un accordo storico

    Quando gli utenti faranno una domanda a ChatGPT, il chatbot fornirà riassunti delle notizie rilevanti delle testate dell’editore, tra cui Politico, o Business Insider.

    Questi riassunti includeranno materiale da storie che altrimenti richiederebbero un abbonamento per essere lette. I riassunti citeranno la fonte e forniranno anche un link all’articolo completo che riassume.

    Anche l’AI si stanca

    Alla fine di novembre alcuni utenti di ChatGPT hanno iniziato a notare che l’intelligenza artificiale stava diventando più pigra.

    Secondo quanto riferito da Ars Technica, il chatbot si rifiutava di svolgere alcune attività o restituiva risultati semplificati.

    OpenAI ha ammesso che si tratta di un problema, ma non ne ha individuato il motivo. Tra gli utenti di X ha iniziato a circolare l'”ipotesi della pausa invernale”. ChatGPT avrebbe cioè imparato che le persone di solito rallentano a dicembre e rimandano i progetti più importanti all’anno nuovo. La teoria non è ancora stata dimostrata, ma OpenAI sta lavorando a un potenziale rimedio.