Modello Google? Se è così facile sparare vicino a YouTube c’è qualcosa che non va
Una delle più grandi aziende del mondo ha vissuto una situazione drammatica a causa di una donna armata
4 Aprile 2018
*Edit 05/04/2018: l’episodio non è avvenuto negli uffici di YouTube come riportato nella precedente versione dell’articolo pubblicato in data 04/05/2018 ma all’esterno. Questo e altri particolari noti successivamente alla pubblicazione dell’articolo, sono presenti in fondo nel comunicato ufficiale diffuso da Google. Un nuovo episodio di violenza legato alle armi: questa volta l’eco risuona forte anche per chi lavora con gli strumenti digitali perché la sparatoria è avvenuta nei pressi del quartier generale di YouTube, in California. La donna colpevole dell’attacco si è tolta la vita dopo aver causato ferite gravi a più persone, ma le indagini sono ancora in corso: non è ancora chiaro quali siano state le dinamiche che hanno scatenato le azioni della donna, forse motivi di natura economica legati al rapporto con l’azienda oppure una disputa domestica. Pare infatti che almeno una delle persone ferite conoscesse Nasim Aghdam, 39 anni, che ha aperto il fuoco, ma le ultime versioni parlano di censure su alcuni contenuti video legati al mondo del veganesimo. Una vendetta, insomma, in ogni caso. Nella sede di YouTube, di proprietà di Google, ci sono stati momenti di panico; ecco il tweet di Vadim Lavrusik durante l’attacco: “C’è una sparatoria nel quartier generale di YouTube. Ho sentito degli spari e ho visto la gente correre. Siamo barricati dentro”.
La sede storica di YouTube è stata testimone di un episodio di violenza mai visto probabilmente da quando è nata la Silicon Valley e proprio YouTube è stata una delle prime Big a stabilirsi sul territorio. Il tema della circolazione delle armi da fuoco negli Stati uniti d’America è caldo più che mai, tanto che anche il Presidente Donald Trump sta monitorando la vicenda e comunicando su Twitter: “Sono appena stato aggiornato sulla situazione a San Bruno. I nostri pensieri e le nostre preghiere sono per voi. Ringrazio le forze dell’ordine prontamente intervenute”.Active shooter at YouTube HQ. Heard shots and saw people running while at my desk. Now barricaded inside a room with coworkers.
— Vadim Lavrusik (@Lavrusik) 3 aprile 2018
Was just briefed on the shooting at YouTube’s HQ in San Bruno, California. Our thoughts and prayers are with everybody involved. Thank you to our phenomenal Law Enforcement Officers and First Responders that are currently on the scene. — Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 3 aprile 2018Se la facilità con cui è possibile detenere e trasportare armi da fuoco in alcuni stati americani è senza dubbio uno spunto interessante, lo stesso può dirsi su come i social network stanno reagendo al lento susseguirsi dei dettagli. Twitter ha dovuto ufficialmente chiedere ai propri utenti di interrompere il flusso di informazioni sulla tentata strage con informazioni inesatte, imprecise, false.
Alcuni twittatori seriali si accaniscono stupidamente sulle abitudini della donna o sul suo regime alimentare, in una assurda correlazione causa-effetto, ma pare anche che l’allarme sia stato dato proprio attraverso i tweet sul popolare social network, che hanno messo in allerta le forze dell’ordine. In questo senso, la rapidità della diffusione del messaggio sulla piattaforma è stata decisiva, rispondendo proprio alla vocazione originale di Twitter: diffondere notizie brevi in tempi veloci.We are also aware of attempts by some people to deceive others with misinformation around this tragedy. We are tracking this and are taking action on anything that violates our rules.
— Twitter Safety (@TwitterSafety) 3 aprile 2018
Ci si può avvicinare tanto alla sede di YouTube?
Il terzo spunto interessante riguarda la sicurezza: possiamo immaginare una totale mancanza di misure di sicurezza intorno alla sede di una delle più grandi compagnie del mondo? In sostanza, perché è facile avvicinarsi armati a YouTube? Sundar Pichai, CEO di Google, proprietaria di YouTube, ha inviato una sentita nota ai dipendenti dell’azienda e si è espresso così sui social: “Non ci sono parole per descrivere la tragedia di oggi. Stiamo supportando gli impiegati in questi momenti difficili. Ringrazio le forze dell’ordine e tutti per i messaggi di supporto”.There are no words to describe the tragedy that occurred today. @SusanWojcicki & I are focused on supporting our employees & the @YouTube community through this difficult time together. Thank you to the police & first responders for their efforts, and to all for msgs of support. — Sundar Pichai (@sundarpichai) 3 aprile 2018La domanda resta: perché non c’era nessun controllo di sicurezza che impedisse le azioni di una persona armata vicino alla sede? Molto colore, poca sicurezza Conosciamo tutti il “modello Google” per quanto riguarda le sedi di lavoro: spesso citata tra le compagnie delle le quali si sogna di far parte, ha da tempo abbandonato i rigidi conformismi delle scrivanie e delle fasce orarie per proporre uno stile di impiego basato sul benessere della persona.
An update from YouTube. pic.twitter.com/HG4LgCupRi
— Google Communications (@Google_Comms) 4 aprile 2018