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  • Come costruire una strategia SEO partendo da zero

    26 Ottobre 2023

    Essere visibili online è diventato uno dei fattori più importanti per il successo di qualsiasi attività. Per raggiungere gli obiettivi di business, indipendentemente dalla dimensione dell’attività, è necessario infatti essere presenti e ben posizionati sui motori di ricerca.

    Il lancio di un blog personale, di un eCommerce o di sito aziendale che intende vendere prodotti o servizi online non può prescindere dalla creazione di una strategia SEO in grado di far raggiungere al sito le prime posizioni nelle SERP di Google e degli altri motori di ricerca.

    Non ci sono dubbi. Quando si decide di creare un nuovo sito web, costruire una strategia SEO efficace può determinare il successo o meno dell’intero progetto digitale. Secondo i dati riportati in uno studio di Hubspot, infatti, la principale fonte di traffico di tutti i siti web è rappresentata dalla ricerca organica, i risultati che vengono pubblicati sulle SERP dei motori di ricerca come risposta ad una query (una richiesta) dell’utente.

    Ottenere un buon posizionamento SEO aiuta a incrementare il traffico al sito e di conseguenza i contatti, le conversioni e la percentuale di potenziali clienti interessati ai servizi o ai prodotti offerti.

    Ma non è sufficiente essere presenti su Google, è necessario raggiungere un posizionamento che consenta al sito di avvicinarsi ai primi risultati pubblicati all’interno del motore di ricerca.

    Stando infatti alle statistiche diffuse da Backlinko, meno dell’1% degli utenti che effettuano una ricerca online clicca sulla seconda pagina dei risultati di Google.

    Se l’obiettivo è quello di costruire una SEO strategy efficace diventa quindi determinante agevolare la scansione e l’indicizzazione del sito da parte dei bot, i crawler dei motori di ricerca che simulano la navigazione dell’utente sulle pagine web, dai dispositivi mobile o da desktop, con l’obiettivo indicizzarle e pubblicarle all’interno dei loro risultati.

    Per creare una strategia SEO da zero è altresì necessario rispettare i principali fattori che incidono sul posizionamento organico di un sito web sui motori di ricerca: gli elementi on-page, off-page, gli aspetti tecnici e tutti i fattori che possono agevolare o meno l’inserimento del sito nell’indice e garantire una buona esperienza di navigazione all’utente.

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    Gli errori da evitare in una strategia SEO

    Prima di creare la tua strategia SEO da zero tieni a mente che la documentazione ufficiale sulla Ricerca Google, le istruzioni fornite dal colosso di Mountain View per l’ottimizzazione dei siti web, offre tutte le specifiche tecniche e i consigli che consentono di agevolare la scansione, l’indicizzazione e il ranking all’interno del motore di ricerca.

    La guida fa emergere le best practices e le attività da evitare per creare una strategia di search engine optimization. Scopriamo subito gli errori da evitare per non compromettere il rendimento di un nuovo progetto digitale o ricevere un’eventuale penalizzazione da parte del motore di ricerca.

    Creare contenuti pensati per i motori di ricerca

    La frase content is the king, letteralmente “il contenuto è sovrano” è diventata ormai un mantra da seguire per l’ottimizzazione SEO di un nuovo sito web. Nel momento in cui si inizia a strutturare il sito e a creare contenuti, bisogna tenere a mente che le informazioni presentate nei risultati della Ricerca Google devono essere “utili, affidabili e pensate per le persone”.

    L’obiettivo di una corretta ottimizzazione SEO, quindi, non è solo quello di essere visibili sui motori di ricerca, ma anche quello di creare contenuti che possano realmente aiutare le persone. La qualità è un mix di utilità (per gli utenti), competenza e autorevolezza (di chi li scrive e delle fonti utilizzate).

    Google, infatti, adotta il sistema EEAT (acronimo di Esperienza, Competenza, Autorevolezza, Affidabilità) per valutare i contenuti presenti sul web e lo fa avvalendosi dell’aiuto di migliaia di quality raters, gli addetti che misurano ogni giorno la qualità dei risultati delle ricerca online.

    Si consiglia quindi di non utilizzare tecniche destinate a manipolare i risultati della ricerca: ad esempio il cloaking, la tecnica che mostra contenuti diversi alle persone rispetto a quelli mostrati ai motori di ricerca con l’obiettivo di manipolare il ranking e le doorway, le pagine ottimizzate per posizionarsi nei risultati di ricerca che reindirizzano l’utente a pagine intermedie poco utili.

    Cosa dice Google sui contenuti creati con la generative AI? A prescindere dal modo in cui vengono prodotti, si dovrebbe sempre creare contenuti di qualità che rispettino i criteri EEAT. I contenuti creati, ad esempio, utilizzando ChatGPT, non violano quindi le linee guida Google.

    LEGGI ANCHE: Come usare l’AI generativa in una digital agency

    Copiare ciò che fanno i concorrenti

    Uno degli errori più comuni compiuti durante la creazione di una nuova SEO strategy è quello di copiare tutte le attività messe in campo dai propri competitor. Se un concorrente è riuscito in poco tempo a ottenere un buon posizionamento organico, non sempre è utile replicare le attività svolte per ottenere il medesimo posizionamento.

    Perché? Per quanto i motori di ricerca abbiano introdotto nuovi meccanismi che consentano di valutare l’autorevolezza di un sito web, ci sono tecniche che, se usate in modo non opportuno, possono determinare una penalizzazione.

    Il motore di ricerca, infatti, può intervenire per punire i siti che hanno violato le sue linee guida. Sono un esempio i tentativi di manipolare il ranking mediante l’acquisto di link al sito che potrebbero essere considerati sospetti.

    Tra gli elementi che contribuiscono al successo di una strategia SEO rientra infatti la link building, una tecnica che ha lo scopo di aumentare il numero di link in ingresso (backlink) a un sito web.

    LEGGI ANCHELink Building: i consigli per massimizzare la tua strategia

    Il competitor, infatti, potrebbe aver acquistato numerosi backlink in un breve periodo di tempo, provenienti da siti poco autorevoli e utilizzando anchor text (il testo di ancoraggio del link) poco pertinenti o eccessivamente manipolative, che contengono keyword di ricerca inserite in modo non naturale. In questi casi Google potrebbe scoprire il trucco e rispondere con spiacevoli penalizzazioni.

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    Quando la grafica del sito non fa la differenza

    La parte grafica di un sito web è sicuramente importante: permette di offrire una buona esperienza di navigazione ai propri utenti. Tuttavia, nel tentativo di dare una buona impressione visiva e aumentare la credibilità del brand agli occhi dei clienti si può rischiare di compromettere il posizionamento del sito.

    Sono un esempio le immagini, che possono incidere negativamente sulla velocità di caricamento della pagina danneggiando l’esperienza di navigazione dell’utente. È consigliabile, infatti, inserire immagini compresse e dalle dimensioni appropriate, utilizzando non solo i formati JPEG o PNG, ma anche quelli di ultima generazione: JPEG2000, WebP (supportato solo da Chrome e Opera) e JPEG XR.

    Bisogna inoltre fare attenzione al caricamento degli elementi grafici off-screen (non visibili al primo caricamento della pagina) che rendono necessario lo scroll del mouse per farli apparire sullo schermo.

    Il caricamento di questi contenuti può infatti consumare la larghezza di banda e rallentare il tempo di caricamento della pagina, influendo negativamente sui Core Web Vitals, le metriche di Google che misurano l’esperienza dell’utente in termini di velocità di caricamento, interattività e stabilità visiva della pagina web.

    Durante la scelta del template o la definizione della struttura grafica del sito è bene quindi valutare con attenzione tutti quegli elementi che potrebbero incidere negativamente sul tempo di caricamento, adottando inoltre tecniche di Lazy Loading che permettono il caricamento asincrono delle risorse.

    Lo sapevi? Se hai intenzione di creare una strategia SEO per un nuovo eCommerce è bene tenere a mente che la velocità di caricamento influisce sul tasso di conversione.

    Secondo un recente studio di Livesey Solar, un sito web lento può scoraggiare gli utenti causando una riduzione delle visualizzazioni delle pagine, della soddisfazione dei potenziali clienti e delle conversioni finali.

    La velocità del sito web è importante: uno studio rileva che 1 secondo di ritardo nel tempo di caricamento del sito web comporta una diminuzione del 7% delle conversioni

    Livesey Solar

    3 step da seguire per creare la strategia SEO di un nuovo sito web

    Come abbiamo visto, per lanciare correttamente un sito web con l’obiettivo di renderlo visibile sui motori di ricerca è necessario rispettare alcune linee guida ed evitare errori che potrebbero comprometterne la scansione, l’indicizzazione e la pubblicazione nei risultati di una ricerca.

    Scopriamo insieme i passaggi più importanti da seguire per costruire la SEO strategy di un sito web partendo da zero.

    Non c’è vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare

    Abbiamo scomodato Seneca per esprime un concetto semplice quanto importante: prima di definire un piano operativo e iniziare a valutare tutti gli aspetti tecnici e grafici di un nuovo sito web, è necessario individuare le parole chiave su cui ottimizzare contenuti e pagine.

    Il 36,3% dei professionisti SEO afferma di dedicare la maggior parte del proprio tempo alla ricerca di parole chiave

    Search Engine Journal

    Dobbiamo individuare le keyword su cui ottimizzare l’intera strategia SEO. In questa fase è importante effettuare un’approfondita ricerca delle parole chiave, per capire quali keyword sono più importanti per il core business del progetto.

    Quali problemi devono risolvere gli utenti? In che modo cercano il prodotto o il servizio? Quali sono i volumi di ricerca mensili delle parole chiave e qual è la loro competitività? Si deve dare una risposta a tutte queste domande per identificare al meglio gli argomenti più rilevanti per il progetto e le parole inserite dagli utenti quando compiono una ricerca online.

    Sono presente diversi tool per la keyword research, gratuiti (Google Trend, AnswerThePublic, Keyword Planner di Google Ads, Keywordtool.io ecc.) e a pagamento (Semrush, SEOZoom, Majestic ecc.) con cui è possibile estrarre le principali keyword ricercate dagli utenti e quelle correlate, le parole chiave che permettono di ampliare il campo semantico di un determinato argomento.

    LEGGI ANCHE: Come identificare le parole chiave più influenti in ottica SEO

    Una volta ottenuta una lista di parole chiave si può iniziare a definire la struttura del sito, il modo in cui vengono organizzate la pagine web al suo interno. Come infatti riporta Search Engine Journal, dobbiamo costruirlo come costruiremmo una casa, con un numero adeguato di stanze a cui si può accedere con facilità. La corretta organizzazione di categorie, tag, breadcrumb, link interni e struttura delle URL avrà un impatto considerevole sulla navigabilità del sito web.

    Pensa a un sito web come a una casa. La casa ideale ha il numero adeguato di stanze facilmente accessibili

    Search Engine Journal

    La strategia SEO è inutile senza esecuzione

    Ebbene sì, dopo aver individuato le parole chiave principali su cui basare l’intera strategia SEO arriva il momento di agire. Questa volta ci facciamo ispirare dalla celebre frase di Sun Tzu per suggerire la strada da seguire: “la strategia senza la tattica è la strada più lenta per la vittoria, ma la tattica senza strategia è la confusione prima della sconfitta”.

    Quindi? Si deve iniziare a costruire il sito web considerando tutti gli aspetti tecnici necessari, i contenuti delle product detail pages (PDP, le schede prodotto di un eCommerce) e delle product listing pages (PLP, le URL contenenti l’elenco di una categoria di prodotti).

    Una tattica efficace per raggiungere il risultato desiderato (essere ben posizionati su Google) prevede l’aggiunta di tutti gli elementi tecnici indicati scrupolosamente all’interno delle linee guida Google relative alla scansione e all’indicizzazione delle pagine web.

    LEGGI ANCHE: I segreti per una checklist SEO di successo

    Dalla struttura delle URL, alla presenza della sitemap, dal corretto caricamento del file robots.txt fino all’implementazione delle app-web Javascript e dei metadati della pagine, evitando inoltre la presenza di errori (come ad esempio i 404 e i 500) che possono incidere negativamente sui risultati della Ricerca Google.

    Cos’altro? È necessario garantire un’ottima esperienza di navigazione sulle pagine web, ottimizzandole per i dispositivi mobile, aggiungendo il protocollo di sicurezza HTTPS, evitando un uso eccessivo di annunci interstitial invasivi che potrebbero distogliere l’attenzione dai contenuti e migliorando le metriche dei Core Web Vitals.

    Core Web Vitals è un insieme di metriche che misurano l’esperienza utente reale relativa a prestazioni di caricamento, interattività e stabilità visiva della pagina – Google

    Sono un esempio il Largest Contentful Paint (LCP), la metrica che misura le prestazioni di caricamento, il First Input Delay (FID), per misurare l’interattività (verrà tuttavia sostituito dall’Interaction to Next Paint) e il Cumulative Layout Shift (CLS), che permette di valutare la stabilità visiva di una pagina.

    Quali tool utilizzare? Per analizzare i Core Web Vital è possibile utilizzare lo strumento gratuito PageSpeed Insights, che offre una panoramica delle principali metriche e i principali problemi tecnici individuati.

    Hai un’attività locale? Non dimenticarti di creare una strategia SEO local, iniziando a configurare il Profilo dell’attività su Google.

    Occorre verificare altro? Sì, molto altro, come ad esempio i dati strutturati, gli elementi di codice che consentono al motore di ricerca di analizzare e classificare le informazioni presenti in una pagina web, utilizzati per abilitare alcune funzionalità aggiuntive all’interno della Ricerca Google. Sono un esempio i caroselli, i risultati avanzati per le ricette, le recensioni, le caselle di ricerca site link e molti, molti altri ancora.

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    Monitora, analizza i dati e continua a ottimizzare

    Dopo aver messo mano a tutti gli aspetti tecnici di una strategia SEO e aver lanciato il sito web, il lavoro non è finito. Si dovranno integrare tutti gli strumenti necessari per l’analisi e il monitoraggio dei dati, come Google Analytics 4 (GA4), indispensabile per raccogliere, analizzare i dati e il comportamento degli utenti sul sito.

    È inoltre importante configurare e monitorare Google Search Console, il set di strumenti messo a disposizione dal colosso di Mountain View, utile per conoscere il posizionamento delle pagine e delle parole chiave individuate durante la fase iniziale che stanno performando meglio e per risolvere i problemi tecnici del sito.

    Monitorare e ottimizzare le pagine con un approccio basato sui dati (data-driven) permette di prendere scelte informate, evitando decisioni basate sulla discrezionalità, il classico “secondo me”, privo di riferimenti oggettivi.

    Creare una corretta strategia SEO per un nuovo sito web rientra tra gli elementi più importanti che possono incidere sul successo dell’intero progetto digitale. Ma ricordati, a volte è meglio non aspettare troppo tempo, ma iniziare, partire, testare e modificare in corso d’opera: in altre parole, meglio fatto che perfetto!

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