Healthcare Marketing, Content & Social Interactions: come muoversi nella digital revolution sanitaria
I consigli di Stefano Vitta di Healthware Engage sul marketing in ambito pharma, salute e medicina
14 Febbraio 2018
Tempi nuovi e di trasformazione per il mondo Healthcare, i paesi più sviluppati investono grandi fondi in tech e startup e affrontano la rivoluzione dell’industria 4.0. Scoperte che fino a un decennio fa sembravano fantascienza come farmaci digitali o lenti smart calcano ormai la scena mondiale. Il Focus è su automazione, internet of things, lean thinking, centralità del paziente e digitalizzazione.
Come si collocano in questo contesto Healthcare Marketing, Content & Social Interactions?
A chiarirci le idee Stefano Vitta, docente Ninja Academy e Partner, Strategy and Development per Healthware Engage.
La salute è un bisogno che riguarda tutti, allora perché l’Healthcare ha bisogno del Marketing?
Il Marketing è uno dei pilastri su cui si fonda l’economia di mercato, in cui operano anche le aziende farmaceutiche. In questo settore specifico, però, è proprio il libero mercato, quello dove c’è una sana competizione, che porta i principali vantaggi alle persone. È un circolo virtuoso: siccome siamo nel mercato le aziende devono competere tra loro per creare prodotti e servizi migliori e più efficaci, ma i prodotti delle aziende farmaceutiche sono le terapie che curano le persone. Quindi grazie al mercato le persone possono curarsi meglio. Conoscere nel dettaglio i bisogni dei pazienti, dei caregivers e di tutti gli operatori sanitari, a ogni livello, aiuta a promuovere ricerca e investimenti che vadano nella direzione giusta, ovvero verso il costante miglioramento delle terapie.Come si creano contenuti ingaggianti in un settore fortemente regolato come il Pharma?
Su questo fronte non ci sono molte differenze rispetto ad altri settori merceologici. Per i prodotti farmaceutici è necessario mappare i bisogni dei pazienti e degli operatori professionali di settore (aziende ospedaliere, medici ecc.) e produrre contenuti in grado di rispondere alle domande e alle esigenze di tutti in maniera credibile e sincera, perché operiamo in un settore ad alto valore etico. Questo per dire che non c’è spazio per alcun tipo di ‘trucco’ o di ‘ingaggio’ particolare: il marketing del prodotto farmaceutico è caratterizzato dall’assoluta trasparenza e dal rispetto delle regole. Per costruire dei contenuti credibili e dall’alto valore aggiunto sono quindi necessari una grande competenza medico-scientifica e la profonda conoscenza dell’impianto regolatorio che caratterizza il settore. Con la salute delle persone non si scherza: è il bisogno primario dell’individuo ed è un diritto di tutti essere curati al meglio. Le aziende farmaceutiche sono le prime ad esserne consapevoli e per questo richiedono uno standard qualitativo altissimo e impongono processi approvativi lunghi ed articolati.Healthcare e social network, qual è l’approccio corretto per una strategia vincente?
L’approccio più corretto è stabilire una relazione di lungo periodo con l’audience, impostando un percorso never-ending mirato alla costruzione di una relazione con i pazienti e i professionisti della salute. A quel punto si può costruire anche, ma non solo, una strategia social caratterizzata da un engagement continuo basato su contenuti di valore, prodotti secondo i criteri di cui abbiamo parlato poco fa. Attualmente, alcune aziende hanno cominciato a usare i social network per promuovere il posizionamento del proprio brand istituzionale, che è uno dei primi passi da fare prima di procedere alla promozione di qualsiasi prodotto o servizio (quando la normativa lo concede). LEGGI ANCHE:Figure 1, l’app per medici che tutti chiamano Instagram for DoctorsChi sono i destinatari dell’Healthcare Marketing?
Semplificando, possiamo identificare tre macro gruppi:- pazienti e caregivers (persone che si prendono cura di un familiare malato)
- professionisti della salute che vanno dal medico generico, lo specialista fino al farmacista
- strutture sanitarie come ospedali (pubblici e privati), centri specialistici.