Il modello Starboost: le nuove regole per fare startup ed essere felici

Daniele Alberti è co-founder & partner di Starboost e co-fondatore di Bakeca.it. È stato anche tra gli speaker di N-Conference 2021, il Visionary Business Event di Ninja che ha celebrato le Unbreakable Companies, quelle realtà in grado di reinventarsi, esplorando nuovi modi di stare sul mercato, ma anche aziende e persone capaci di sopravvivere alla crisi grazie alla voglia di innovare e guardare oltre le difficoltà.

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LEGGI ANCHE: Podcast, Steve Jobs e stampa 3D: intervista a Massimo Temporelli Grazie ai suoi studi internazionali, Daniele è diventato un esperto del mondo digitale. Ha costruito una visione innovativa del mondo delle aziende e un modo per creare impresa in modo sostenibile. Secondo lui, un’azienda non può essere solo un’entità che punta a fare profitto, ma deve risolvere un problema e avere uno scopo. Questo scopo deve tornare a essere impatto personale, sociale e collettivo, perché le basi sulle quali costruire l’azienda del futuro devono tornare a essere più eque, non solo nei confronti della natura, ma anche nei confronti delle persone che ne fanno parte. Il vero tesoro di un imprenditore sono le relazioni umane che costruisce. E Starboost vuole insegnare agli imprenditori a capirlo senza dover prima affrontare dei traumi. Vuole aiutare loro a conoscere se stessi e a mettersi in gioco con percorsi quasi esistenziali, nella consapevolezza che da soli non si può avere successo. “Sono sempre stato uno startupper, fin dai tempi dell’università. Dopo aver fondato, insieme ad altri, Bakeca.it e altre aziende, sono andato a studiare negli USA alla Fullbright Scholarship per imprenditori“.

Il percorso di studi negli USA

Nell’esperienza americana, Daniele Alberti ha maturato una visione chiara: cercare di trasporre il modello americano delle startup qui in Italia è spesso profondamente sbagliato, perché è proprio tessuto culturale e industriale ad essere diverso. Tutto quello che noi oggi vediamo deriva da un insegnamento che non può essere applicato nel nostro Paese. In America l’approccio culturale, finanziario e di mercato interno è tale che tutto si muove più velocemente: copiare lo stesso meccanismo in una logica più circoscritta come la nostra è un errore. Questo è stato uno dei motivi per cui ha fondato Starboost: “è un progetto che permette alle persone di partire con il piede giusto nel creare l’impresa e svilupparla in una logica di cooperazione dove il capitale viene ottimizzato al meglio e il talento viene valorizzato“, spiega durante l’incontro con Mirko Pallera in questa tappa del Ninja Van Tour. “Ognuno di noi ha un posto all’interno del mondo, ogni talento all’interno di questo sistema può esprimersi. Insieme si costruisce valore“. Partendo da questi concetti, l’obiettivo è quello di far sì che ogni persona possa crescere dal punto di vista personale e professionale.

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