Social Media Manager del Presidente Conte a 34 anni: l’intervista a Dario Adamo
Tutti i segreti e le scelte metodologiche che hanno ispirato la comunicazione digitale in piena emergenza Covid, divenute un case study di successo
21 Dicembre 2020
Chi si nasconde dietro l’ideazione delle campagne istituzionali di Palazzo Chigi? Ninja Marketing ha intervistato in esclusiva Dario Adamo, responsabile editoriale Web e Social Media della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Premier Giuseppe Conte.
“Autenticità” è la parola chiave per una strategia digital di successo. A sostenerlo è Dario Adamo, responsabile editoriale Web e Social Media della Presidenza del Consiglio dei Ministri e del Premier Giuseppe Conte.
Coordinatore di tutte le pubblicazioni sul sito del Governo, segue direttamente le campagne istituzionali digitali, realizzate in collaborazione con il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria. Campagne che, in questi mesi, si sono focalizzate sulle misure di contrasto al Covid-19: dall’utilizzo delle mascherine, al distanziamento sociale, per arrivare in queste ultime settimane alla comunicazione della suddivisione del territorio in aree di criticità.
Una comunicazione, quella di Palazzo Chigi, che in questi mesi è stata caratterizzata anche da un dialogo diretto con i cittadini italiani attraverso i canali social, divenuti uno dei veicoli principali della comunicazione politico-istituzionale e che ha prodotto, come effetto, anche un incremento esponenziale di followers sui profili social ufficiali del Presidente del Consiglio (ad oggi più 3,5 milioni di fan su Facebook, 1,8 milioni di followers su Instagram, quasi un milione su Twitter).
“Chiarezza e semplicità sono stati i principi metodologici a cui ci siamo ispirati nel delineare la comunicazione di Palazzo Chigi durante la pandemia, con messaggi molto comprensibili e fruibili a tutti, in particolare nella fase 1, per sensibilizzare tutti i cittadini all’osservanza delle norme di comportamento come il distanziamento interpersonale e il corretto utilizzo dei dispositivi di protezione individuale”, sottolinea Adamo, impegnato in questi giorni nel lancio della campagna #G20Italy, con l’inizio ufficiale della presidenza italiana del G20, il summit internazionale che quest’anno avrà luogo a Roma.
Sempre in questi giorni l’ufficio comunicazione di Palazzo Chigi è impegnato nel lancio della campagna su “Italia Cashless”, il piano messo a punto per incentivare l’utilizzo dei pagamenti elettronici.
Quale è stata la maggiore difficoltà nell’adeguare la strategia comunicativa alle differenti zone in cui è stata suddivisa l’Italia?
“Quella che stiamo vivendo oggi è una fase in cui esistono regole diverse a seconda del territorio in cui si vive. Il DPCM 3 novembre, come tutti sanno, ha suddiviso l’Italia in “tre colori”, a seconda della gravità della situazione: zone gialle, arancioni e rosse. Comunicativamente abbiamo cercato di rendere più facile la comprensione di questa nuova situazione diffondendo infografiche ad hoc e predisponendo una sezione specifica sul sito del Governo che contiene una mappa interattiva del nostro Paese, che naturalmente viene aggiornata in concomitanza con le ordinanze del Ministero della Salute.”
Dal punto di vista comunicativo uno degli elementi più discussi è stato quello delle conferenze stampa del Presidente Conte in diretta streaming. Come mai questa scelta?
Come dicevo prima, essere piombati in una situazione radicalmente nuova ha imposto, subito, la scelta di una modalità efficace, immediata, trasparente. La conferenza stampa, trasmessa anche in diretta sui profili social, ha permesso proprio di raggiungere subito il numero più alto di persone possibili e di informare tempestivamente i cittadini italiani su ciò che stava accadendo.
Come avete affrontato l’incredibile numero di richieste da parte dei cittadini che nei giorni più difficili si chiedevano cosa potessero o non potessero fare?
Sul sito del Governo abbiamo subito predisposto una sezione per le cosiddette “FAQ” ovvero le risposte alle domande più frequenti. Una lunga lista di quesiti e relative risposte realizzate grazie a un costante lavoro di coordinamento con gli uffici legislativi dei vari ministeri coinvolti. Adesso questa sezione contiene una mappa interattiva con le domande frequenti suddivise per aree di criticità.
Da esperto del settore, quali scenari futuri intravedi per la comunicazione digitale?
“Dal mio punto di vista saranno tre le tendenze da cui non si potrà prescindere: short video, gaming e interazione. Basta guardare a quello che già sotto gli occhi di tutti: il grande successo di Instagram Stories e di Tik Tok, la diffusione di Twitch e, parlando dei social “più anziani” come Facebook, l’incremento del tasso di interazione per ciò che riguarda i “gruppi”. Ovviamente non dimentichiamoci anche dell’importanza dei live streaming”.
Quali sono le caratteristiche che deve possedere chi aspira a svolgere un lavoro come il tuo e qual è l’errore in cui un social media manager non dovrebbe mai incorrere?
“Al di là delle competenze specifiche e della conoscenza dei linguaggi delle varie piattaforme, che sono elementi imprescindibili, quello che non deve mai mancare ad un social media manager sono, secondo me, sensibilità e precisione. La sensibilità per comprendere al meglio momento e contesto, per intercettare le giuste tendenze e utilizzare quindi il linguaggio più consono. La precisione, l’attenzione al limite della pignoleria, per evitare di incorrere in gaffe, errori, “fail” di ogni ordine e grado. Quindi, sebbene i ritmi di lavoro in alcune occasioni possono essere davvero sostenuti, mai dimenticare di controllare, verificare e rileggere. Meglio non dover tornare su un post già pubblicato o su un tweet già andato online. La toppa potrebbe rivelarsi peggio del buco”.