La collaborazione tra Uniqlo e il MoMa per la street art
Un grande progetto che promuove l'arte contemporanea
28 Luglio 2018
di Silvia Scardapane
Una capsule collection sobria e divertente: questa volta parliamo di Uniqlo e di una nuova collaborazione che vede come protagonista l’artista americano Barry McGee (1966, San Francisco) e che chiama in causa perfino il Museum of Modern Art di New York.
La carriera di Barry McGee è iniziata negli anni Ottanta in California con lo pseudonimo di Twist (e successivamente anche con altre piccole varianti) ma al contrario dell’immaginario collettivo (mare, sole, relax) la sua esperienza creativa puntava a descrivere quelli che egli stesso ha sempre definito come “mali urbani” cioè frustrazioni o dipendenze della società. Proprio per questo motivo i volti che caratterizzano la sua produzione sono tuttora molto grotteschi, quasi caricaturali. Spesso sono tristi o pensierosi e suscitano sempre un forte senso di disorientamento in chi li guarda.
Protagonista di un momento di grande sensibilità e trasformazione del mondo dell’arte di strada, Barry McGee ha ispirato numerosi artisti anche della scena contemporanea, in particolar modo per l’utilizzo della vernice e l’introduzione del graphic design.
Inoltre, dal 2001, dopo la prima partecipazione alla Biennale di Venezia, sempre più gallerie, musei e collezionisti si sono interessati alle sue produzioni che nel contempo inglobavano anche nuove forme geometriche e minimali, nonché una serie di oggetti come bottiglie vuote o tavole da surf.
Come gran parte degli artisti cresciuti nel corso degli anni Novanta, McGree ha puntato molto sull’evoluzione dello stile trasformando i suoi interventi urbani in perfette installazioni site specific.