Android story, da scommessa a vero (e unico) rivale del sistema operativo di Apple
Il primo decennio del robottino verde, unico vero rivale di iPhone
1 Ottobre 2018
Il 23 settembre del 2008, Google annuncia il primo smartphone con a bordo il sistema operativo Android, che viene prodotto da HTC e commercializzato da T-Mobile negli Stati Uniti, chiamato appunto T-Mobile G1 (in Europa noto anche come HTC Dream). Ed è questo il momento in cui tutto ha avuto inizio. Il G1, lanciato 10 anni fa in una domenica qualunque, ha segnato l’inizio di un’era che oggi coinvolge la vita di milioni di persone in tutto il mondo. Con oltre 2 miliardi di dispositivi Android attivi oggi e nove dispositivi su dieci che eseguono il software del robottino verde, si può dire che Android è, senza dubbio, un colosso del settore tecnologico, che ha contribuito a rivoluzionare il concetto di smartphone moderno, rendendolo un fenomeno di massa.
T-Mobile G1, il primo smartphone con Android
Il form factor era quello di uno smartphone con tastiera fisica scorrevole QWERTY e display touch capacitivo da 3,2″. Lo smartphone usciva con la prima versione di Android rilasciata pubblicamente (v1.1), a cui mancavano alcune importanti funzionalità come un lettore video nativo e una tastiera virtuale QWERTY, che venne però aggiunta con l’ aggiornamento ad Android 1.5 Cupcake. Il sistema era allora equipaggiato con l’Android Market, antenato dell’attuale Play Store. Ma la cosa importante era che Android offriva personalizzazioni non disponibili su iPhone 3G (seconda generazione del device della concorrente Apple). Ad oggi, dato il suo successo, è facile dimenticare la forte dose di scetticismo che Android ha dovuto affrontare all’inizio. Il sistema operativo, all’epoca sconosciuto, veniva visto come un progetto coraggioso dai sostenitori di Nokia, Windows Mobile e BlackBerry, mentre l’iPhone di Apple, che aveva catturato l’attenzione di tutti, sembrava ormai di un’altra categoria. Il G1, infatti, ebbe un successo moderato e Android non raggiunse subito le cime delle classifiche. Se da un lato, questo nuovo dispositivo fu molto criticato per quanto riguarda il design, dall’altro, il sistema operativo iniziò a destare curiosità e consensi.Il ri-lancio con Motorola Droid
Il vero successo arrivò esattamente un anno dopo, quando Google, in collaborazione con Verizon e Motorola, lanciò il Droid, con una campagna di marketing da circa 100 milioni di dollari e con l’unione di più forze: il potenziale marketing e vendita di Verizon, il know-how di Motorola e persino un piccolo aiuto da Star Wars. Sí, avete capito bene: Verizon dovette pagare Lucasfilm per poter usare il nome “Droid”. Dieci anni dopo, il panorama degli smartphone è drasticamente cambiato. A quei tempi, non tutti potevano permettersi un costoso smartphone, o comunque era un dispositivo diffuso tra gli esperti di tecnologia. Oggi, probabilmente, la maggior parte di voi ci sta leggendo dal proprio device. Nel 2017 sono stati venduti circa 1,5 miliardi di smartphone. Di questi, oltre l’85% aveva come sistema operativo Android. Con il passare degli anni Google ha praticamente divorato i propri concorrenti, addirittura in alcuni casi qualcuno ha dovuto persino alzare bandiera bianca. È il caso di Microsoft con il suo Windows Phone, un progetto che ha riscosso un certo successo anche in Italia, ma che poi non ha saputo tenere il passo, fino a essere praticamente accantonato. Il Microsoft Windows Mobile (in seguito rinominato Windows Phone), il sistema operativo BlackBerry e il software Symbian di Nokia sono spariti, dato che ogni competitor si è mosso troppo lentamente per poter raggiungere il livello imposto da Apple e Google. Entrambe queste aziende, sono basate sull’idea di un app store, che ha assunto un ruolo guida per lo sviluppo e il supporto agli sviluppatori che altri concorrenti non potevano eguagliare. LEGGI ANCHE: Con il nuovo iOS una funzione che dice come e quanto usi (davvero) l’iPhone Oggi, nove smartphone su ogni 10 venduti sono device Android, mentre Apple interpreta la parte del leone dei profitti del settore rivolgendosi ai consumatori di fascia alta. È ormai una corsa a due cavalli. Sul mercato ci sono ancora nuovi cellulari BlackBerry e Nokia in uscita, ma tutti funzionano su Android, e non sono nemmeno costruiti dalle aziende originali. Una società cinese, TCL, ha pagato i diritti per utilizzare il nome BlackBerry, mentre una startup formata da veterani Nokia, denominata HMD Global, costruisce i nuovi dispositivi Nokia.Da Android Cupcake a Android Pie
HTC Dream è arrivato sul mercato equipaggiato con Android 1.0, si chiamava solo così. Dalla versione successiva, ovvero la 1.5, Google ha deciso di aggiungere alla numerazione, un vero e proprio nome, ispirato ai tipici dolci degli States, in rigoroso ordine alfabetico:- Android 1.5 – Cupcake (2009)
- Android 1.6 – Donut (2009)
- Android 2.0 / 2.1 – Eclair (2009)
- Android 2.2 – Froyo (2010)
- Android 2.3 – Gingerbread (2010)
- Android 3.0 – Honeycomb (2011)
- Android 4.0 – Ice Cream Sandwich (2011)
- Android 4.1 / 4.2 / 4.3 – Jelly Bean (2012)
- Android 4.4 – KitKat (2013)
- Android 5.0 / 5.1 – Lollipop (2014)
- Android 6.0 – Marshmallow (2015)
- Android 7.0 / 7.1 – Nougat (2016)
- Android 8.0 / 8.1 – Oreo (2017)
- Android 9.0 – Pie (2018)